Annali d’ Italia. per ricompenfa del buon fervigio quanto male feppe de’ Fiorentini , attribuendo loro il mal {uccellò dell’imprefa di Ferrara; dal che erano procedute tutte le peiiìme confeguenze. Circa i medeiìmi tempi giunfe ad Avignone anche Giovanni Cardinale de gli Orfini, altro Legato del Papa, il quale non raccontò fé non guai della fua Legazione. Intanto il popolo di Bologna, continuato F attedio del Cartello del Legato, lo riduffe alla refa nel Mete d’Aprile, e corfe a furore a lmantellarlo fenza lafciar-vi pietra fopra pietra. La Romagna tutta reftò in ribellione, e in gran terrore le poche Città, che tenevano per la Chiefa e pel Re Giovanni. Ed ecco dove andarono a terminar le tante guerre fatte da Papa Giovanni XXII. per fervire alle politiche idee di Roberto Re di Napoli, che mirava a {tendere r ali da-pertutto : guerre foftenute colla ipefa di più milioni, tutto fan-gue del Clero de’Regni Crirtiani, impiegato in che ? in guerre, che recarono per corfo sì lungo la defolazione e infiniti affanni all’ Italia tutta. Egli non conquirtò l’altrui, e perdè molto *del proprio, Iafciando intanto in fomma confufìone Roma, e il refto de gli Stati della Chiefa per la fua fempre deplorabil re-iìdenza di là da’ monti, e lungi dalla particolar greggia a lui commetta da Dio. Restavano tuttavia fedeli al Re Giovanni in Lombardia le Città di Cremona, Parma, Reggio, e Modena, perchè governate da chi fi proiettava Vicario di lui. Laonde i Principi collegati iì moffero per effettuare interamente il partaggio fatto fra (a) Gasata loro d’effe Città, (a) Già Mafìino dalla Scala avea morta guer-Chromc. ra a parma ? che dovea effere fua . Erano confederati ièco i Cor-Tom. \8. reggefchi fuorufciti di quella Città , e quefti coll’ aiuto delle gender.//¿/¿e. ti di Martino prefero Brefcello , e io fortificarono nel dì 18.-0 vlon^nf.nlC'Pure 20* di Gennaio (¿). Ma effendo effi nel dì 23. di Febbraio Tom. s. venuti a danneggiare il Reggiano , ì Fogliani Signori della Cit-Rer. itahc. ufciti colle lor forze li pofero in rotta, con far bottino per più di dieci mila Fiorini, e condurre prigionieri Gotifredo e Niccolò da Serto, Ettore Conte di Panigo,- Giovanni de’Manfredi, (c) Corio ifl. ed altri Nobili, che poi furono rifcattati da Martino collo sborfo ^ m^a e ^ecent0 Fiorai d’oro. Nel dì 7. di Marzo ( c) la Efienje°nlC' Città di Vercelli per ifpontanéa dedizione di' quel popolo venne Tom. xv. in potere d ’ A^o Visconte. Pofcia nel dì 22. d’Aprile effo Vis-conte unì le fue armi con quelle de’Marchefi Eftenfi (