Anno MCCCLXIV. do Giovanni Aucud (a) prefa ogni precauzione andò con tutte (a) Cranica le fue forze ad affalirli. Atroce e lunga fu la battaglia, e in j^xi fine i Pifani ed Inglefi rotti prefero la fuga, reftandone morti Re/. Italie. circa mille, e prigionieri circa due mila, che trionfalmente furono poi menati a Firenze. Tra per quella difgrazia, e perchè pafsò al foldo de’Fiorentini buona parte de gl’ Inglefi, i Pifani fi trovarono in gran tremore' e fpavento. Spedirono Giovanni dall'Agnello , uomo popolare, ma ailutiffimo, a Bernabò Visconte per aiuto, e ne ebbero a prellanza trenta mila Fiorini d’oro. Ma il furbo Ambafciatore, tornato a Pifa feppe ben prevalerli dello fcompiglio, in cui era la fua Patria; imperciocché fpal-leggiato da Giovanni Aucud lì fece eleggere Doge di Pifa per un / Anno. Intanto colla mediazione , dell’ Arcivefcovo di Ravenna, e del Generale de’Frati Minori, fi trattava di pace. Vi accon-fentirono finalmente nel dì 30. d’Agoflo i Fiorentini, perchè fi feppe, o fu fatto credere, che i Pifani aveffero indotto Bernabò Visconte a prendere la lor protezione con dargli Pietrafanta. De-corofa e di molto vantaggio fu cotal Pace a 1 Fiorentini , avendo i Pifani rellituite loro tutte le franchigie ed efenzioni in Pi-fa e fuo diftretto , e ceduta Pietrabuona , e prométto di pagare per dieci anni dieci mila Fiorini d’oro al Comune di Firenze nella Fefla di S. Giovanni Batifla . Così dopo efTerfi disfatti quelli due Comuni, ed avere ingraflati colla rovina loro gli Oltramontani masnadieri, fi quetarono, e diedero commiato alle lor foldatefche. Aniehino di Bóngardo avvezzo a vivere di rapina «, pafsò su quel di Perugia, egli altri andarono a dare il malanno ad altri popoli. Durante quella guerra aveano fatto più cavalcate su quel diSiena le Compagnie de’masnadieri Inglefi. e Te-defehi, e fempre convenne , che i Sanefi con danari fi liberaf-fero da quella mala gente. Ma allorché furono colloro licenziati da’Pifani e Fiorentini, la Compagnia de’Tedefchi appellata di S. Giorgio, di cui erano Capitani Ambrojìo, figliuolo ba-llardo di Bernabò Visconte , e il Conte Giovanni d’ Aufpurgo, ( b ) accozzatali con quella de gl’Inglefi, governata da Giovan- (b) Lafttfla ni Aucud, andò a follazzarfi fui Sanefe , fpogliando , brucian- Cr°rnc‘‘ dl do, ed uccidendo. E perchè i Sanefi difperati ufeirono con tutto loro sforzo nel dì 28. di Novembre, paiTarono que’malan-drini a Sarzana, e pofeia fe n’ andarono su quel di Perugia e Todi. Infelice quel paefe, dove arrivavano quelle ingorde e fiere loculle.''Nel Mefe di Luglio dell’ Anno prefente fi am- X z ma-