Anno M C C C X L I I I, 12.7 tato, Te ne tornarono indietro colle pive nel Tacco, Tenzarecar danno ad alcuno . Seguì poi nel dì 23. di Marzo una Tregua di tre anni fra il Visconte, gli Eftenfi e gli altri Alleati. Parimente nel Maggio di queft’ Anno Majii.no dalla Scala Signor di Verona e Vicenza, ed Ubertino da Carrara Signore di Padova (a), {■>) Conuj. giudicarono più Tpediente il dar fine alla vecchia lor nemicizia , ed infieme abboccatifi a Montagnana fi abbracciarono, e fecero Rer. Italie. pace fra loro : il che recò non poca gelofia a i Veneziani, Signori allora di Trivigi. Anno di Cristo mcccxliv. Indizione xir. di Clemente VI. Papa Imperio vacante. NEl dì 28. o 29. di Maggio mancò di vita in Ferrara Niccolò Marchefe d'Efte, e al corpo di lui con gran Tolennità fu data Tepoltura (¿) . Reftò perciò unico Signore di Ferrara e ^jfnhr0,ue’ Modena il Marchefe Obi^o , il quale in queft’ Anno appunto ac- Tom. xK conciò i Tuoi intereffi con Papa Clemente VI. ricevendo da lui la R‘r. Italie. conferma del Vicariato di Ferrara, con promettere l’annuo Cen- de s^ano fo per quella Città alla Tanta Sede, e un altro per Argenta all’ Chronic. ArciveTcovo di Ravenna. In molte anguille fi trovavano in que- ^om^od fti tempi <4^0 e Guido da Correggio Signori di Parma. Durava contra di loro la nemicizia di Mafìino dalla Scala , collegato de gli Eftenfi e de’Pepoli. Aveano anche Tulle Tpalle i Sanvitali, Roffi, Lupi, ed altre potenti Famiglie fuorufeite di quella Città , che faceano lor temere qualche occulta congiura fra gli fteffi Cittadini. Vennero dunque in parere di vendere Parma al fud-detto MarcheTe Obizzo per Tettarttamila Fiorini d’oro. Non fu difficile al MarcheTe di ottenere da Mailino dalla Scala il beneplacito di accudire a quefto trattato, perchè così veniva lo Scaligero a vendicarfi de’CorreggeTchi, e s’impediva, che Parma non cadefle nelle mani di Luchino Visconte, Principe, che più de gli altri penTava a dilatare il Tuo dominio . Stabilito il contratto nel (C) a«, «ti 23. d’Ottobre (c) , fu Tpedito dal Marchefe con alcune Tquadre^/^ di cavalleria e fanteria Giberto da Fogliano a prendere il poÌTeiTo di quella Città , che gli fu dato dal fuddetto Azzo da Correggio. Ma reftò ben delufo Guido Tuo fratello , perchè Azzo aggraffato chr- ReSgenf-tutto quell’oro, niuna parte a luinelafcio toccare: laonde Gui- rT.'Italie. P a do