XXIII »fio fìlii noflri Jacobi Regis Sardinice , & Corfica illuflns , & recog no-» fcentes, quod idem E ex ratione Regni Sardinia:, & Corficce ad R. Ec-» clefìam pertinentis, quod fel. ree. Bonifacius Vili. Prcedeceffor nofìer fi-» bi , & hceredibus fuis fub certis modis , & conditionibus in perpetuimi v> feudum concefferar, cui quidem Bonifacio prcediSus Rex ipfe perfonaliter » prò eodem Regno Vaffallagium ligium, & homagium fecerat, & f uramen-» tum fidelitatis prcefliterat, tenebatur cuilibet Romano Pontifici infra unii num pofl creationem ipfius per P rocuratorem y feu Procuratores fuos ad » hoc legitime conflitutos fimiliter prò eodem Regno vaffallagium &c. Il me-» defimo Autore ( an. i3zb. n. ty. & feq. ) moftra co’ documenti cerati , che Giovanni XXII. accordò al medefimo Re Giacomo la metà »del cenio flipulato, affinchè fe%ie ferviffe per far la guerra a’nemi-» ci di noflra tede; e in quefl’Atto fi mentovano Regie lettere, in qui-» bus idem Rex fatetur, & recognofcit exprejfe, Sardinice, & Corficce Reti gnum a Domino Summo Pontifice, & R. Ecclesia recepiffe in feudum fub ** conditionibus &c. e alquanto più baifo prima della cautela, affinchè tale » accordo, o rilafcio non pregiudicafTe alla Chiefa ne’tempi avvenire: ad » militare Jervitium fupradicla prò Sardinia, & Corficce Regno teneri, quod » idem Rex tenet, & hceredes fui tenere debent in feudum ab eis Jub modis » formis &c. » Il Sig. Muratori sa tutte quelle cofe, perchè degli Annali del Ri-» naldi, come abbiam detto, ne fa ufo ben fovente: nondimeno ha fli-» mato bene di tacerle, per non dovere accordare alla S. Sede i fuoi »antichi feudi. Non tacque già all’an. 1328. in occafione, che i Pa-» vefi predarono la metà d’un convoglio d’Avignone.--Ecco, egli di-»ce, dove andavano le decime raccolte dal Papa dall’aggravato Cle-» ro. Anche ne gli anni addietro Jacopo Re d’Aragona occupò da zoo. »mila fiorini d’oro, che gli Ufiziali di Papa Giovanni XXII. aveano »ricavato da gli Ecclefiailici del fuo Regno, e fe ne fervi per torre la » Sardegna a i Genove!!--. Eppure la ferie de’fatti preffo il Rinaldi ( an\ » 1324. 11. 36. ) c’infegna diverfamente, facendoci chiaramente inten-» dere, che il Re avea chiello d’eifere aifoluto dal cenlb, a cagione » delle gravi fpefe fatte: il che difpiacque forte al Papa, e a’Cardina-» li, che s’indniTero al più a rilaiciargli per dieci anni la metà di effo weenfo: e ci fa altresì capire, che sì elfo, come il figliuolo e Succef-» fore Alfonfo pagarono annualmente l’altra metà, con leggervi!! an-» che ( alì’an. 1333. n. 21. ) la Singrafa Pontifìcia, che pone in evi-» denza la quantità: in quatuor milltbus centum feptuaginta duobus flore-» nis auri, undecim folidis, & quacor denariis coronatorum, ftngulis Mar-» chisprò quatuor denariis coronatorum computatis. Del medeiìmo Alfonfo, d 2 » che