Annali d* Italia' ileflo accadde a i Ghibellini d’Afti, Novara, e Vercelli. Anche in Brefcia e in altre Città furono tumulti e fedizioni. In Romagna altresì il Vicario del Re Roberto mifé le mani addoffo a i Capi de’Ghibellini d’Imola , Faenza, Forlì, e d’altri Luoghi, tyLufl-evlan‘e sbandì la loro fazione (a). Pefaro e Fano, Città ribellate al cap^Ts. ' 9 Papa, furono ricuperate dal Marchefe d’Ancona. (¿) In Man- (b) ferreius tova volle il Re Arrigo , che tornaflero gli sbanditi Guelfi, e Tom^ix! P°*e ,Per Vicario Lappo Farinata de gli Uberti. Ma Pajfe-Rer. Italie, rino e Butirone de BonacoJJi, dianzi padroni della Città, preiero un giorno 1’ armi col Popolo , coilrinfero( que’ miferi a tornarfene in eiìlio , fenza rifpetto alcuno al Vicario Regio. Era 1’Auguilo Arrigo in gran biiogno di moneta . Una buona offerta gli fu fatta da eifi Bonacoifi , ed ottennero con ciò il Privilegio di Vicarj Imperiali di Mantova. Di quello potente finimento feppe ben valerfi anche Ricciardo da Camino , per impetrare il Vicariato di Trivigi. E per la ftelTa via parimente giunfero Alboino, e Cane dalla Scala Fratelli ad ottener quello di Verona . Nè qui fi fermò l’induitria loro . In quefti tempi la Città di Padova per la (c) j4ll,erU' goduta lunga pace (c) , e perchè dominava anche in Vicenza, fi lìb. 2. & £ trovava in un invidiabile fiato per le ricchezze, e per la crefciu-Jiubr. i. ta popolazione . Quella graflezza fecondo il folito ferviva di ecci-TRcr. itÌÌic tament0 e fomento all’alterigia de’Cittadini, inguifa, che avendo il Re Arrigo fatto lor fapere di voler inviare colà un Vicario,’ e richieili felfanta mila Fiorini d’oro per la fu a Coronazione, quel Popolo ie ne irritò forte ; e a fuggeltione ancora de’ Bolognefi e Fiorentini negò di ubbidire, e proruppe in oltre in parole di ribellione . Cane dalla Scala, ficcome quegli, che già afpirava a gran cofe , conofciuta anche la difpofizion de’ Vicentini, che pre-tendeano d’ efiere maltrattati da gli Ufiziali Padovani, e s’ erano invogliati di metterli in libertà : prefe il tempo, e configliò ad Arrigo di gailigar l’arroganza di Padova con levarle Vicenza. Ebbe effetto la mina. Cane accompagnato da Airnone Ve/covo di (d) Cortuf. Genevra, e colle milizie di Verona e Mantova ( d) nel dì 15. d’ jfn'^xLi. Aprile ( e non già di Marzo, come ha lo fcorretto tefto di Fer-Rer. Italie, reto Vicentino ) entrò in quella Città, e ne cacciò il prefidio Padovano. I Vicentini, che fi credeano di ricoverar la libertà, non folamente caddero fotto un più pefante giogo, ma pianfero il fac-cheggio della loro Città per iniquità di Cane, che non attenne i patti. Calò allora l’albagia del popolo Padovano -, cercò poi accordo e l’ottenne ? ma con fuo notabile fvantaggio, perchè oltre all’