4i4 Annali d’ Italia? (a) Chronl- con Eftenfe Tom. XV. H«r. Italie. accortiilìmi Capitanir i quali per miracolo andavano ben d’accordo nel maneggio di quella guerra. Era con loro Francejco Novello da Carrara primogemt > dei medeiìmo Signor di Padova con altri valorofi Condottieri d’ armi. Per lo fpazio di quarantacin- 3ue giorni, da che furono entrati nel VeroneTe, continuarono a are il guaito e Taccheggio al paei’e. Ma ulciti in quello mentre in campagna anche Giovanni de gli Ordelaffi di Forlì, e Oflajio da Polenta Signor di Ravenna, Capitani dello Scaligero con Armata più numerofa , cominciarono ad anguiliar quella di Padova , con impedire le vettovaglie, e levarle i foraggi ; di maniera che furono obbligate le genti Carrarefi a ritirariì a poco a poco per tornarfene fui Padovano. Grandi furono i difagi , che patirono nel retrocedere, e fi fu più volte vicine ad un fatto d’armi; ma gli avveduti Generali de’ Carrarefi la fchivarono Tempre per la debolezza , in cui fi trovavano le affamate loro milizie, tutto dì inTeguite, e moleilate da’nemici. Allorché furono effi giunti ver-To Cailelbaldo al Cailagnaro , talmente fi videro incalzati e flret-ti dall’eTercito VeroneTe, che nel dì 11. di Marzo convenne prendere battaglia . VantaggioTamente fi pollarono i Padovani ad un largo foifo, e quivi Toltennero, anzi ributtarono più volte i nemici, eifendo già da qualche tempo introdotto l’ufo delle bombarde da Fuoco, le quali faceano grande ilrepito e ilrage. Da che ebbero i Faggi Capitani del Carrarefe fatto calar la baldanza all’ olle contraria, Giovanni Aucud pafsò il foffo co’Tuoi, e con tal empito e Torza aiTalì i Veronefi, che andarono a terra le lor bandiere, e in rotta tutto il campo loro. Secondo la lilla, che ne laíciarono i Gatari, reilarono prigionieri circa quattro mila Tecen-to venti uomini d’armi a cavallo, Tanti ottocento quaranta, e i due Generali dello Scaligero, cioè Giovanni degli Ordeloffi, ed Oflajio da Polenta (a) con altri affai Nobili Capitani, che furono poi tutti trionTalmente introdotti in Padova . Ma nè pure per quella sì grave Tconfitta preTe miglior configlio Antonio dalla Scala. Nel Tuo maltalento il mantennero i Veneziani, che gli mandarono toflo quaranta mila Fiorini d’oro , premettendone anche più. E però quantunque il CarrareTe di nuovo mandaffe Amba-Tciatori ad offerirgli pace , più teflardo e adirato che mai contra del CarrareTe, Terrò gli orecchi ad ogni aggiuflamento , e delufe ancora le pratiche Tatte da Venceslao Re de’ Romani per riunir gli animi loro . Collo caro a i Veronefi e Vicentini quella pazza ritroiia del loro Signore, perchè entrata ne’lor territorj l’Arma-