Anno MCCCXXVlII. 149 enorme non ha bifogno d’effere maggiormente dichiarata e deteinata. Quefta poi fu quella che tini di dare il tracollo a gl’ interefli di lui in Italia. Ma qui convien interrompere il corfo delle azioni di Lodovico per venire in Tofcana . Mentre Cajlruc-cio fe ne flava in Roma , facendola da grande in quella Corte e Città, e molto prima dell’empia Tragedia, che abbiam riferito : (a) Filippo da Sanguineto , Vicario del Duca di Calabria (a.)Gìo*ann. in Firenze, cominciò a teffere certo trattato, per torgli la Cit tà di Pifloia . Fatti i preparamenti, la mattina innanzi giorno i/ìonePi-del dì 28. di Gennaio fi prefentò egli alle foife di quella Città, con ponti, fcale, ed altri edifìzj , due mila fanti, e fettecento cavalli. Data alle mura la fcalata, v’entrò, e dopo lunga battaglia colla guarnigion di Caftruccio , s’impadronì della Terra, con fuggirfene Arrigo e Valerano Figliuoli del medefìmo Caftruccio, e i loro foldati a SerravaUe. La mifera Città andò tutta a facco, e durò ben dieci giorni la crudel ruberia: il che trattenne que’ foldati dal far altre conquiste nel territorio . Per mare e per terra fu fpedito a Caftruccio il funeflo avvifo di quella perdita. Egli dopo tre dì avutolo, fi congedò egli ben toflo dal Bavaro , ed immediatamente nel primo giorno di Febbraio s’ avviò alla volta di Pifa colla fua gente. Lafciata poi quella in cammino , marciò egli innanzi colla maggior follecitudine poffibile , ed arrivò a Pifa con foli dodici cavalli nel dì 9. del Mele Suddetto . Da lì a qualche giorno vi giunfe anche la fua milizia. Prefe egli nel Mefe d’Aprile al tutto la iìgnoria di effa Città di Pifa , ed impofe colte e gabelle per fornirli di danaro , rifoluto di riac-quiflare Pifloia , e ciò fenza riguardo alcuno al Bavaro , che ne era Padrone, e al Conte d’Ottinghé inviato colà per governar la Città . Si volle egli rifare , perchè dava la colpa al Bavaro della perdita di Pifloia , per averlo forzato ad andar feco a Roma. Pofcia nel dì 13. di Maggio col popolo di Lucca e di Pifa cinfe d’ a (Tedio effa Città di Pifloia {b). Per fua buona ventura era (b) Chronk. innanzi nata gara tra i Fiorentini, e Filippo da Sanguineto, a,Senenfi chi doveffe toccar la fpefa di provvedere Pifloia, Città fornitaTjur'hdù di viveri appena per due Meli. Nè l’uno, nè gli altri volendo cedere, ed informato Caftruccio di quello litigi-o, e dello flato di Pifloia, tanto più s’animò ad attediarla. Di grandi battifol- li, {leccati, e fotte fece egli fare all’intorno, acciocché niuno potette recarle foccorfo, e cominciò a tormentar la Città colle macchine, e con frequenti affalti. In quello mentre anche i Fio-Tomo Vili. K 3 rea-