45 o Annali d’ Italia: per qualche tempo reftò defolata l’infelice Verona con orrore di ognuno. Passo’dipoi colle fue genti, e con alquante fchiere di Villani Vicentini, Ugolotto Biancardo alla volta di Padova con voglia e fperanza di fare un limile brutto giuoco a quella Città, ed anche entrò nel Cailello , e fi provò dipoi a dar battaglia a quei della Città . Ma così ben ordinati trincieramenti avea fatto il Car-rarefe, e tal fu la difefa de’fuoi, che il Biancardo, lafciato ben fornito quel Cailello, fe ne ritornò indietro a Vicenza. Difpo-nevafi intanto il Conte di Virtù per ìfpedire gran gente contra di Padova, quando i Bolognefi e Fiorentini interruppero i fuoi dife-gni, coll’inviare le lor’armi addoiTo al dillretto ai Parma. S’aggiunte, che follecitato Stefano Duca di Baviera da Francefco Novello per li foccorfi promeiìì, mandò innanzi fecento cavalli, che nel dì 27. di Giugno pervennero a Padova. Vi arrivò egli Ìlefi’o dipoi in perfona nel dì primo di Luglio . Andrea Gataro fcrive con fei mila cavalli ben in ordine ; altri dicono con mille lance, cadauna di quelle a mio credere di tre o quattro cavalli. Con quello gagliardo rinforzo cefsò il timore nel petto a i Padovani, e riufcì loro di coitrignere alla refa il Cailello di Padova, nel dì (a) Chrontc. 2 5• o fia 27. d’Agoito ( a ), giacché Ugolotto Biancardo, che ne’ Tom^xv §i°rni addietro s’era moiTo per tornare a rinforzarlo , rimafe fcotr-Rcr.'itaiicar. ^tt0 dal Conte da Carrara, Fratello bailardo del medefimo Francefco Novello. Dopo tale acquiito non iilette eifo Carrarefe in ozio ; perocché nel dì 19. di Settembre moiTo l’efercito fuo contro Alberto d'Efìe, Marchefe di Ferrara, occupò nel Polefine la Badia, e Lendenara, e pafsò all’aifedio di Rovigo. Erano quelle apparenze di nimiilà fatte, per quanto fi può credere , con intelligenza dell’Eilenfe, affinchè egli fi ritiraffe con ragionevol motivo dalla Lega contratta col Signor di Milano. In fatti efien-dofi interpoflo il Duca di Baviera, con venir egli in perfona a Ferrara nel dì 3. d’Ottobre, feguì pace fra loro. Il Gataro ju- (b) Catari, niore ( b ) fcrive trattato quello accordo dalla Signoria di Vene-ToJxpii' z*a ’ ^dizion de’ fuoi Ambafciaiori a Padova . Certo è y Rer.’Italie', che il Marchefe abbandonò il Conte di Virtù, e amicoffi col Carrarefe, e colle Comunità di Firenze e Bologna, ma colla neutralità verfo il Conte fuddetto. Finquì Antoniotto Adorno Doge (c) Georgius di Genova con fualode e con vantaggio del pubblico, avea retta Genu!nf.nal"quella Repubblica, (c) Nuìladimsno conofcendo egli crefeiuta Tom. «jJ. di molto l’invidia contra di lui, nel dì 3. d’Affollo imbarcatoli > 5 all’