Anno MCCCLXXXIV. 399 rezzo, ma defolata, venne, o iìa ritornò per Tuo meglio alle mani de’Fiorentini nel dì 20. di Novembre ; e da lì a pochi giorni anche il Caffero , o ila la Fortezza, fu loro confegnata da Jacopo Caracciolo Vicario del Re Carlo- Gran fella fi fece per tale acquiilo in Firenze, (a) l Tarlati con un manifeflo fpedito(a) Ga^au a tutti i Principi d’Europa pubblicarono per traditore il Sire di Cufsì, perchè contro a i patti e giuramenti avea venduta jB. xviIL quella Città . Rer-IuiUc- Dimorava tuttavia in Nocera Papa Urbano VI. e quella fua lunga permanenza nel Regno diipiacea forte alla Reai Corte di Napoli (¿), che temea ( fe pur non ne avea anche delle(b) Theodor. prove ) che un cervello sì ambizioso e fantallico faceffe de gl’ * A',cm intrighi, per torre il Regno al Re, e darlo al fuo caro Nipote Raynaud. Butillo . Per farlo tornare a Roma , anche la Regina Margheri- Ann. Eulef. ta gli avea ufato delle infolenze, con impedire il paffaggio delle vettovaglie a Nocera . Ora guarito che fu il Re Carlo dalla fua lunga e pericolofa malattia ( c ), e tornato a Napoli nel dì 1 o. (<0 Gìornal. di Novembre, informato del dimorar tuttavia il Pontefice i^Tom°x'xi Nocera, de’ fofpetti, che correvano : orgogliofamente gli man- Rer. Italie. dò a dimandar la cagione , perchè fi foffe partito da Napoli, e a dirgli, che vi tornaife. Doveva egli tener per meglio di aver- lo fotco i fuoi occhi. (