2^4 A N-N A L I d’ I t a l r a» Laiciarono pofcia la vita i fuddetti col tempo nelle carceri cP eiìa Cervia. Nel dì 29. di Settembre Taddeo de'Pepoh Signor (n) Cronica di Bologna compiè il corfo di fua vita (a) , e concordemente Tj^xvTii. °luel P0P°1° & data la fignoria della Città a Giovanni, e Rer. Italie. Giacopo, figliuoli d’elTo Taddeo. Poco durò il bizzarro governo di Cola di Rienzo in Roma. Dopo la vittoria liportata, di cui s’è favellato di fopra , gli fi erano maggiormente efa-lati i fumi alla telta, e tiranneggiando cominciò a perdere l’amore del popolo . Contra di lui foffiava forte il Legato del Papa , e più i Grandi fuorufeiti . Mandò ben Cola le fue genti all’aire dio del Cartello di Marino de’Colonneii, ma nulla ne pro-fitto . (¿) Ora nel dì 15. di Dicembre di queft’ Anno ( e non già Rer Italie.' nel Marzo del fuffeguente, come ha il Gazata (c) ) Giovanni Giovan. Pipino Conte di Altamura e Minerbino, bandito dal Regno di 11^12^104. Napoli, ficcome uomo intrigante e masnadiere, operfuoi par- (c) Gj{au ticalari disgufti o difegni, o pure a fommoiTa del Legato Apo-CÌ7.t Mco , e de Nobili, fece una follevazione in Roma contra del Rer.Italiea'r. Tribuno, laonde fi diede campana a martello, e fi aiTerraglia'- rono le itrade. Quantunque non accorreffero in aiuto del Tribuno gli Orfini, e il popolo , come egli fperava, pure egli era provveduto di tali forze, che facilmente avrebbe potuto {configgere chiunque fe gli opponeva. Ma appena fu meiìa in rotta una delle lue bandiere , che ficcome uomo vile e codardo , fenza fare ulteriore refiitenza , fi ritirò in Caftello Santo Angelo, e poi traveftito da Frate fe ne fuggì , allorché palsò il Re d’Ungheria alla volta dell’Aquila. Nei dì 17. entrò in Roma Stefanuccio dalla Colonna, ed aboliti gli atti del Tribuno, a riferva delle paci fatte, rimife quella Città all’ ubbidienza del Papa, e furono poi creati tre Senatori, un Colonnefe, un Orfino, e il Legato Pontificio. Cola di Rienzo, divenuto mendico e fcreditato , fi riduffe poi alla Corte di Carlo JV. Re de’ Romani, e col racconto di varie rivelazioni, e promefie di gran co fe, cominciò la tela d’un’altra fortuna; ma informatone il Papa, volle nelle mani quefto Ciarlatano, e il tenne poi per molto tempo incarcerato in Avignone. In due fazioni era ne’ tempi correnti divifa la Città di Pifa, cioè ne’Rafpanti e Ber- (d) Giovan- golini. (