Anno MCCCXCIX. 467 Fu cofa mirabile il mirar tanta commozione di Popoli, tanta divozione, fenza che vi fi ottervaflero fcandali, come fcrivono alcuni. Più mirabil fu il frutto, che fe ne ricavò; perciocché dovunque giugneano , celiavano tutte le brighe ; fi riconciliavano i nemici con infinite paci ; e i più indurati peccatori ricorrevano alla Penitenza , in guifa che le Confettìoni, e Comunioni con gran frequenza e fervore fi videro allora praticate . Le ttra-de erano ficure, fi reftituiva il mal tolto , e furono contati o vantati non pochi Miracoli come fucceduti in quetto pio movimento . Siccome ne’precedenti avevano avuta origine le Scuole o fia le Confraternite de’Battuti, così nel prefe-nte ebbero principio altre Confraternite appellate de’Bianchi , le quali tuttavia durano nelle Città d’Italia, del che ho io altrove favella- lo ( a ). Tutte le Storie Italiane parlano fatto l’Anno corren- (a) Ami-te di quetta Divozione, la quale, fecondo il Delaito, venne fin da Granata, o pure per fentimento di Giorgio Stella, nac- Difilli'. 3’ que in Provenza, o almeno da quella parte penetrò in Italia, € per la Riviera d’Occidente nel dì cinque di Luglio giunfe a Genova, imprimendo ne gli animi di quel Popolo il timore Tanto di Dio, la Penitenza, e la Pace. Di là pafsò poi in Tofca-na e Lombardia. Nel Mefe d’Agotto i Modenefi veititi di bianco in numero chi dice di quindici, e chi di venticinque mila perfone andarono a Bologna ( b ) ; e futteguentemente i Bolo- ($)Matthceus gnefi fi trasferirono ad Imola . Nella fletta maniera i Lucchefi m vollero nelle lor Terre quetta unione di gente; e il Duca diMo^liTdi Milano aneli’ egli non la permìfe in alcuna delle fue Città per fo-Tpiren{.i.