4oi Annali d’ Italia; per la {comunica e fentenza Suddetta, fui principio di Febbraio fpedì il Gran Conteftabile , cioè il Conte Alberico di Barbiano , coll’efercito all’aifedio di Nocera . Narra 1’Autore degli Annali Napoletani, che il Pontefice aifediato , tre o quattro volte il dì $ affacciava ad una fineftra, e colla campanella e torcia accefa andava Scomunicando 1’ efercito del Re ; e 1’ efercito non per que-rto fi moveva di là. Durante quello affedio, furono altre volte crudelmente martoriati i Cardinali prigioni per farli confefTare . Teodorico da Nièm preferite non potè reggere a quell’ orrendo fpettacolo . Niun d’ eiìì fecondo lui confefsò . Furono rimeffi nelle carceri coll’ offa slogate a patir fame e fete, e gli altri malori della prigionia. Nel dì cinque di Luglio arrivò a Nocera con un corpo di valorofi combattenti Raimondsllo Orfino, e fatta afpra battaglia colle genti del Re , quantunque ne reftaffe ferito al piede , pure entrò co i fuoi nella Città in aiuto del Papa. Guarito che fu, ricevuti dieci mila Fiorini d’oro, pafsò in Calabria, e morte Tommafo Sanfeverino, e un Lottario di Suevia, a venir con tre mila cavalli a liberare il Papa. L’imprefa ebbe effetto , e nel dì 8. di Agorto il Pontefice ufcì del Cartello, menando feco i Cardinali, e il Vefcovo d’Aquila prigione, e il fuo teforo -, e da quegli armati per montagne e vie fcofcefi fu condotto verfo Salerno fino al mare , ma non fenza rifchio d’effere detenuto da gli fteffi aufiliarj, i quali convenne placar coll’oro. Perchè il Vefcovo fuddetto malconcio per gli fofferti tormenti, e pel cattivo cavallo , era lento nel viaggio , Urbano fofpettando maliziofo il fùo ritardo , rifcaldoflì così forte per la collera, che il fece uccidere , lafciandolo fenza fepoltura nella via. Oh tempi, oh coftu-mi ! non fi può di meno di non efclamare. Erafi dianzi accordato il Papa con Antoniotto Adorno Doge di Genova per avere foc-corfo da lui, promettendogli d’andar’a fiffar la fua refidenza in (ai Gcorgius Genova rteffa ( a ). Effendo ciò fembrato un bel guadagno al Do-%etluen}nal' ge> fpedì egli dieci Galere nel Mare di Napoli, che furono pron-Tom. xvii. te al bifogno d’ Urbano. Salito erto Pontefice in Galea, dopo aver Rer.fakc. toccata Mefììna, felicemente arrivò in Genova nel dì 13. di Settembre , e quivi prefe alloggio in San Giovanni ; e vi fi fermò poi tutto il refto dell’Anno. Nocera fu prefa. Francefco Butti- lo Nipote del Papa reftò prigioniere. L’altra avventura, che in queft’Anno fece gran rumore per tutta la Criftianità, fu la caduta di Bernabò Visconte. Era egli Signore della metà di Milano ? e delle Città di Lodi, Ber* ga-