Anno MCCCIV. 19 Fu poi bandito Alberto Scotto con affai de’fuoi amici, fpianati i funi Palagi, e rimeifi in Città tutti i fu or ulc iti . Ancora in Arti fuccederono delle novità. Comandava quali a bacchetta-in quella Città Giovanni Marchefe di Monferrato (a), e temendo (a) Ciro*, quel Popolo di perdere un dì la libertà, fecretamente fi racco-mandò a Carlo 11. Re di Napoli , e a Filippo di Savoia Principe Tom. x1. della Morea , che mandarono molta gente in aiuto cT effi e de iRl£ Soleri, nobil Famiglia fuorufcita . Con quelle forze nel Mefe di par^nfè Maggio, correndo la fella dell’Afcenfione , rientrarono in quel-Tom. IX. la Città i Soleri per forza , e ne fcacciarono i Gotruari ed al-Ker' tri loro avverfarj , col faccheggio e bruciamento delle lor cafe. Parimente in Bergamo fu mutazione, perchè entrativi i Bonghi e Rivoli, ne fecero ufcire i Scardi, e Coleoni, e i lor feguaci. Tali erano in quelli tempi le gran faccende, cioè le pazzie di tante Città Italiane . Certamente quantunque niun tempo poffa vantar efenzione da’guai, pure cieco ed ingrato a Dio farebbe chi non riconofceffe la felicità de’nollri, paragonando colprefen-te lo (lato fempre inquieto e fediziefo dell' Italia ne’Secoli, de’ quali ora parliamo. Fu eziandio guerra in quei!’ Anno fra i Padovani e Veneziani , perchè i primi voleano far delle faline al lido del mare : il che veniva loro contraftato da gli altri, che pretendeano di lor giurisdizione que’fiti. Fabbricarono anche i Padovani alcune Fortezze in que’fiti, e in vicinanza di Chioza una Terra, a cui per far onta a’Veneziani pofero il nome di Genova picciola. Perciò ne feguirono zuffe ed ammazzamenti (/>) ; ma per interpofizione d’amici li venne in quello mede- 00 Chranle. fimo Anno a buona concordia. Ferreto Vicentino (c) fcrive , rinvili che n’ebbero i Padovani delle pere offe , e però i faggi s’appi- Rer. Italie. gliarono a i configli di pace. In Verona (¿) nel dì 7. di Mar- lo diede fine a’fuoi giorni Bartolomeo dalla Scala Signor di quel- Tom. lx. la Città ; e fuccedette a lui nel dominio Alboino fuo fratello . llal\<■ (d) Contin. Anno di di C di A Er undici Mefi fletterò disputando in Perugia i Cardinali, fenza mai poterfi accordare nell’elezione del novello Ponte- Wiova,nf fice . Erano effi divifi in due fazioni (e). Capo dell’una il Car- tip™*’. ' B z dinal Cristo mcccv. Indizione in. Veronenf. -, T ^ Tcm. Vili. DEMENTE V. rapa I. Rer. Italie. l b e r t o Auiiriaco Re de Romani 8.