Annali dj Italia. deiìmo morbo. Furono parimente non pochi rumori nel Mefe di Marzo in Parma, dove s’era tramata una congiura per torre la fignoria a Giberto da Correggio. Molti perciò furono preiì e tormentati , ed altri sì nobili che plebei mandati a i confini. Sco-priiìì ancora nel Mefe di Giugno un nuovo trattato contrad’efTo Giberto, ed altri ne fuggirono o furono confinati. Più Crepito ancora fecero in quelli tempi le rivoluzioni di Piacenza. Alberto Scotto con gli altri ufciti di quella Città, e con gli ufciti (a) Chronìc. di Parma ed altri amici (a), dopo aver data una rotta a i Pia-Tom^xri cent*ni a Roncaruolo, entrò in Cartello Arquato, e in Fioren-Rer. Italie, zuola nella Vigilia di S. Jacopo. Nel dì feguente cavalcò alla volta di Piacenza, e gli fu data una Porta, e però con tutti i fuoi liberamente v’entrò. Ne fuggirono tutti i fuoi avverfarj, cioè Ubertino Landò, i Pelavicini, AnguifToli, ed altre nobili Famiglie Ghibelline, e fi riduifero in Bobbio. In tali occafìoni compaiììonevole ipettacolo era il veder anche le nobili Donne co i loro Figliuolini andarfene raminghe in efilio, e il mirar fac-cheggiate ed atterrate le cafe loro. Diedero poi erti fuorufei-ti una rotta a i Piacentini degninanti al Luogo di Pigazzano. Quello avvenimento, fecondo la Cronica di Piacenza, fece ri-folvere fui fine dell’ Anno quel Popolo a prendere per due anni in fuo Capitano, Difenfore, e Signore Guido dalla Torre, poco prima divenuto Signor di Milano, il quale mandò colà per Podeftà Pafferino dalla Torre. Guerra grande fatta fu in quell’ (b) Chronìc. Anno da i Mantovani, Veronefì, Brefciani, e Parmigiani (b) Tom!IX. a^ Comune di Cremona. Perchè tanti fi umifero contra de’Cre-Rer. Italie, monefì, non l’accennano le Storie. Probabilmente Ri, perchè erti fi governavano a parte Ghibellina, e Guelfi erano i Cre-monefi. In aiuto di Cremona mandò il Comune di Milano (c) ^Milano1' due m^a ^ant-' con molta cavalleria nel dì 24. d’Agoflo: nel qual tempo i Mantovani con grofio naviglio per Po, fecondati da tutte le forze de’ Parmigiani, entrati nel dirtretto Cremone-fe, prefero e diedero alle fiamme il Ponte di Dofolo, Monte-foro, Viadana, Portiolo, Cafalmaggiore, Rivaruolo, Luzzara, Pomponefco, ed altri Luoghi. A Giberto da Correggio Signor di Parma fi arrendè Guailalla, ed egli ne fece fpianar le forte, ed atterrar tutte le fortificazioni. Da gran tempo era Guailalla de’ Cremonefi , e di qua apparifee, fin dove fi flendeva allora la giurisdizion di Cremona. I Veronefi dal canto loro prefero e di-itrurtero la Terra di Piadena. E i Brefciani andarono a Rebecco,