88 Annali d’ Italia; E Anno di Cristo mcccxvi. Indizione xiv. di Giovanni XXII. Papa i. Imperio vacante. Ssendosi finalmente accordati i Cardinali di trattar dell* ___elezione d’ un nuovo Pontefice nella Città di Lione, quivi ¿¡lna£,fd‘ne 1 dì 28. di Giugno entrarono nel Conclave, (a) e pofcia nel Bernardi dì 7. d’ Agoffo promoffero al Pontificato Jacopo d’Ojfa da Ca-Guid.' hors, già Vefcovo di Frejus, poi d’Avignone , e infine Cardi-PiaLomti na^e Veicovo di Porto, peribnaggio di baffiffimi natali, di pic-Lucenfis. ciola ftatura, ma fcaltro , e di gran fapere, maiìxmamente ne’ Canoni, e nelle Leggi. Molte notizie di lua vita prima del Pon-{[>) Ftntuu tificato il hanno da Ferreto Vicentino (¿), e da Giovanni Vil-lar|i (c). Prefe il nome di Giovanni XXII. Da lì a un Mefe, Rer. haiu. cioè nel dì quinto di Settembre fu coronato in eifa Città di $Gln°vannlLione, e nel feguente Mefe andò a mettere la fua refidenza in Avignone Città del fuddetto Re Roberto, dove nelle quattro Tempora dell’ Avvento fece la promozion di. otto Cardinali tutti Franzefi , eccettochè Giovan-Gaetano de gli Otjini di Roma, unico Italiano, con grave mormorazione, per quanto fi può credere, di chi amava l’Italia, e piagneva i mali originati dalla lontananza della fanta Sede. Inlù]3erbito Uguccion dalla Fag-giuola per li profperoiì fucceffi delle lue armi, (¿/) governava cap. 76. Pifa e Lucca più da Tiranno, che da Signore. Per aver fatto ^l°te T- tag^ar ^a te^a a Banduccio Buonconti e a fuo Figliuolo, uomini Vic/ntinus di gran credito e fenno in Pifa, perchè trattavano di fottomet-aia. tere la Città al Re Roberto, crebbe l’odio de’Pifani contra di lui. Parimente in Lucca fece imprigionar Cajìruccio ed altri de gl’Interminelli, per certe ruberie ed omicidj , fatti in Lunigia-na, che procedati doveano perdere la tefta. Ma perciocché Neri fuo Figliuolo dominante in Lucca non fi attentavi d’ efe-guir la condanna pel feguito grande della Famiglia d’effi In-terminelli: Uguccione fi moife da Pila nel dì 3. d’Aprile per dar fefto a gli affari de’Lucchefi. Appena fu al Monte di San Giuliano, che Cofcetto da Colle, Popolano arditiiììmo, moie a rumore la Città di Pifa, gridando tutti : Muoia il Tiranno Uguccione. Uccifero la di lui famiglia, diedero il facco al di lui Palagio, e poi crearono lor Signore il Conte Gaddo de Ghe-rardefehi ì uomo favio, e di gran valore e podere. Con queffa mala