17 8 Annali d’ Italia. Secchia e il Panaro. Aggiugne il Villani, che dopo avere A (a) Giovan- \o Visconte tentato di prendere Cremona, (a) ma con reilarne ni^ ruinit cacciate le Tue genti, che in parte v’ erano entrate , cavalcò 2°7' anch’ egli dipoi fotto Modena con mille e cinquecento cavalieri, e vi flette intorno per venti dì guaflando tutti i contorni : per la qual cofa il Legato, che era in Romagna, corfe toflo a Bologna per paura di perdere quella Città. Manfredi de’ Pii sì (b) Moran bravamente direfe Modena ( £ ), che veggendo i Collegati di MnTnenf. buttare il tempo , fe ne tornarono indietro. ( c ) Si riduffe il Tj’f. x/. Marchefe Rinaldo fotto San Felice, il cui affedio continuava-?■)' 'vlfnic ^rano i Ferrareiì vicini ad impadronirfene, quando Alberto dal-Epnfe°mC' Scala per fegrete preghiere di Manfredi de’ Pii fe n’ andò Tom. xv. con fua gente. Ma udita che ebbe Mattino la vergognofa ri-Rcr. nane. t;rata fratello, fpedì altra fanteria e cavalleria in fuilldio dell’ Eilenfe. Seguitò 1’ aifedio fino al dì 25. di Novembre, in cui ebbe un fanello fine per li Ferrareiì. Imperciocché Manfredi de’ Pii raccomandatoiì al Legato, e ad Orlando RoiTo di Parma, e a i Manfredi di Reggio, ebbe un potente foccorfo di cavalleria da tutte le parti, e in perfona venne in aiuto fuo Carlo Fi- (d) 'flurìePi gliuolo del Re Giovanni, e Pietro e Mariìlio de’Roffi. ( d) Con ^xi^Rerli clue^i rinforzi tutto il popolo di Modena atto all’ armi marciò a Cortuf hÌji.S* Felice. Andò il guanto della battaglia, che da Giovanni da *rwi. XJI. Campo S. Pietro Generale de’ Marcheiì fu accettato; e nel dì Rcr. itahc. fU(jjetto Feita di Santa Catterina fi azzuffarono le Armate . Durò il fiero ed oflinato combattimento dalla Terza fino alla fera, ora rinculando gli uni, ed ora gli altri ; in fine perchè la fanteria Modenefe attefe a fcannare i cavalli nemici, reflò feonfit-ta 1’ offe de’ Marcheiì, fatto prigione il Campo S. Piero lor Generale con affaifììmi altri, e tutto il loro equipaggio co’ militari attrecci venne alle mani de’vincitori. Circa ottocento cavalieri fra l’una parte e l’altra rimafero eflinti fui campo; e fu creduto , che da gran tempo sì crudel battaglia non foffe fucce- (c) Ghiaia duta. ( e ) In così felice giornata il Principe Carlo fu fatto Ca-cJ}r- valiere da un Tedefco, ed egli compartì lo fleffo onore a Man-rT Italie.’ fredi de’Pii a Giberto da Fogliano, e a Niccolò e Pietro de’ Roffi. S’ impadronì in quell’ Anno A^0 Visconte dell’ importante Cartello di Pizzighittone full’ Adda nel dì 22. di Settembre, (f ¡Giovanni e verfo il fine di Novembre (/) cavalcò colle fue milizie a Pa--via, ed affillito da i Nobili da Beccheria, v’entrò, e corfe la Città. Non potendo refillere alla di lui forza le masnade del Re