Anno MCCCXL. z I I metter piedi nelle noftre contrade . Cominciò dunque nell’Anno prefente ad infierire laPeitilenza in Italia, e ci durò gran tempo, ficcome diremo, (a) Nella fola Città di Firenze moriro- (a's Chronk. no dodici mila perfone . Siena anch’effa perdè gran copia ^ fuoi migliori Cittadini. Giunto poi all’ecceffo il caro de’ vive- Rer', jtaùe, fi, perchè o la gran neve caduta nel verno, che non fi fciol-fe , fe non verfo il fine di Marzo , o altra cagione guaito i raccolti. E fu queito folo malanno baitante a generar malattie, e a popolar di cadaveri i fepolcri. Avea già dato principio Luchino Visconte al fuo governo di Milano e de gli altri iuoi Stati con vigore -, (b) ma i Milanefi avvezzi a quello del favio (b) Petrus ed amorevol Principe A^o , fi rattriftavano al vederli fotto Lu- ^¿'pr‘ufCàr' chino di coltumi ben diverfo dal fuo predeceffore. Finquì ave- Tom. xvi. va egli menata una vita da prodigo , converfando più co i catti- Rer-ltalic' vi, che co i buoni ; dormendo di dì, e vegliando la notte ; e dato alla fenfualità in maniera, che quantunque prima aveile avuta per Moglie una de gii Spinoli, che giovane mancò di vita , ed avelie allora per moglie 1 fabella de Fiefchi, giovane di rara belezza: pure da altre Donne avea procreato varj baitar-di , fra’ quali Brufio, che per la fua bravura e magnificenza fece dipoi gran figura nel Mondo . Leggevafi in oltre in faccia a Luchino 1’ auilerità ; cofa foreitiera in lui era il perdonare \ e fuorché i proprj Figliuoli, niun altro mai feppe amare, e nè pure i Parenti, de’quali anzi fu perfecutore . Fra gli altri vi-veano allora Matteo Bernabò, e Galea^o , Figliuoli di Stefano fuo Fratello, giovani di molta avvenenza, e cari al popolo. Mandolli tutti e tre a’ confini Luchino, ficcome uomo pien di iofpetti, nè mai volle afcoltar preghiere in lor favore . Fors’ anche n ebbe qualche fondamento per un avvenimento, che appartiene all’Anno prefente. (c) Odiava Luchino, e tratta-.. M va male chiunque era fiato Miniitro o Ufiziale , o amico del fuo Nip ote perchè a’tempi di lui tenuto affai baffo, quando Chronk. i Configlieri e Cortigiani d’Azzo tutti aveano gran potere, ed^om^xr erano iìnifuratamente crefciuti in ricchezza. Fra gli altri Lom-Rer.'Italie. bardi veniva riputato il più facoltofo Francefco da Poiterla,già Consigliere d’Azzo; e queiti tra per Io fdegno di vederli maltrattato da Luchino, e per la conofcenza dell’animo alterato de’Milanefi verfo queito nuovo Padrone, tramò con affai/fimi Nobili una congiura contra d^ lui, con penfiero d’efaltare i tre Nipoti fuddetti dello iteffo Luchino . S’ eglino ne aveffero O 2 con^