Anno MCCCVIII. 39 Fratelli da Correggio co i loro aderenti dovettero cercar colla fuga di falvarii a Caftelnuovo . Però tutti gli altri ufciti Guelfi tornarono alla Patria . Infinite furono le ruberie fatte in que-ifca occafione .per la Città, molte le cafe bruciate ; e i contadini entrati corfero al Palazzo pubblico, e vi {tracciarono tutti i Libri de’bandi e maleficj, e diedero il facco ad ogni mobile e fcrittura di Giberto. Seguitarono poi anche per molti .giorni i Taccheggi, e gl’ incendj , e i bandi di chi era creduto Ghibellino ; e intanto i fuorufciti faceano guerra alla Città . Contra d’effi nel Mefe di Giugno ufcì in campagna tutto l’efercito de’ Parmigiani dominanti. Giberto da Correggio aneli’ egli, fatto forte dai Modenefi , che v’andarono tutti col loro Capitano, e da i. banditi di Bologna, e dal Marcheje Francefco Malafpina co’fuoi di Lunigiana, e da copiofe fchiere d’altri Ghibellini nel dì 19. di Giugno andò a ritrovare i Parmigiani, ed attaccò ia mifchia. Vigorofamente fi combattè fui principio da amen-due le parti, ma poco ltettero ad efTere sbaragliati i Parmigiani , de’ quali aiTaiifimi reftarono morti con più di dugento Luc-chefi, che erano al loro foldo, e quafi difii innumerabili reftarono prigioni colla perdita di tutto il bagaglio . (a) Dopo la ( ) Galatx vittoria corfe. Giberto alla Città , ma non potè entrarvi allora. «tgi«*/: V’entrò nel dì 28. perchè colla mediazione di Anfelmo Abbate Te. xvill di S. Giovanni fu fatta una pace generale, e permeilo a tuttiRcr' I,aLu' gli ufciti di ripatriare. Secondo il diabolico coftume di que’ tempi andò prefto per terra quefta pace . Giberto da Correggio , che prometteva e giurava a mifura del bifogno, fenza crederfi poi tenuto a giuramenti e promette , ben difpoíti i fuoi pezzi, nel dì 3. d’Agofto levò rumore, e colla forza de’fuoi {cacciò dalla Città i Roffi e Lupi, con tutti i loro amici Guelfi \ i quali fi ridufTero a Borgo S. Donnino, e ad altri Luoghi, e continuò poi la guerra fra loro. EfTendo paffato al paefe de i più in queft’ Anno, e non già nel precedente, come ha il teiio di Galvano Fiamma (¿), Francefco da Parma Arcivefcovo di Milano, fu(t>) Guahs-in fuo luogo eletto C a fio ne , o fia G afone, comunemente appel - ^MF lato Ceffone dalla Torre, Figliuolo di Mofea, (c) e la fu a ele- Fior. c. 3A6. '¿ione fu approvata dal Cardinal Napoleone Legato Apoftolico . ¡f,\for^nl Pofcia nel dì 24. di Settembre, tenutofi un generai Parlamento J'chwnìc!" in Milano, quivi concordemente fu eletto perpetuo Signor di Mi- P^menfe lano Guido dalla Torre. Ebbero in queft’ Anno guerra i Mila- ¡3in. «efi co’Brefciani, ma ne feguì- anche pace. Mancò di vita in C 4 * eiTa