XI »fiaffica, dove fe ne parla ex profeflo-. E perchè in effo fu abolito , »l’ordine de’ Templarj per le loro iniquità, i quali fin dal 1307. erano » ftati proceffati, dice poter fuffiilere un racconto femminile, d’effere » flato citato il Pontefice al Tribunal di Dio da un di que’Cavalieri in-» nocente un anno prima della morte. » Vacò la S. Seae dopo Clemente due anni, e gli iuccedette Giovan-» ni XXII. per più di 18. anni^ onde il noftro Annalilla ha ben lungo » intervallo per efplorarne le azioni. Gli fa da principio un buon ca-. » rattere, rammentando'; com’ei con eforratorie, e Nunzj a’Principi pro-» curò la pace con fargli di ciò gran plaufo, perchè entro a quelli li-» miti vorrebbe riftretta 1 autorità Pontificia.-- Quello appunto ( dice l’an. » 1317. ) era ed è l’uffizio de’Sommi Pontefici-: loggiugne però;— » ma altro ci voleva, che parole a guarir le cancrene d’allora— : con-» dannando così la condotta del Pontefice poco fa applaudita. Lo fa-» peva bene il Pontefice, che poco o niun giovamento avrebbero re-» cato le parole. Onde unì alle lue efortatorie il valor di Roberto Re »di Napoli, a cui confermò l’autorità conferitagli dal fuo PredecelTore »quattro anni prima, cioè di Vicario dell’imperio, Senator di Roma » &c. Ma nemmen qui incontra il genio del noltro Annalilla. Aveva egli » l’an. 13/4. o efagerata, o derifa l’autorità di Roberto in quelli termi* » ni. —Dopo la morte dell’Imperadore Arrigo parea, che avelie da fini-»re il mondo per la Fazion Ghibellina d’Italia, llante il gran potere » del Re Roberto, che fignoreggiava non folamente nel Regno di Na-»poli, e in Provenza, ma anche in Roma, in Firenze, in Lucca, in » Ferrara, nella Romagna, in Pavia, AleiTandria, Bergamo, e in varj »luoghi del Piemonte—: linguaggio per verità affai diverfo da quello, » che usò Fan. 1 301. in depreffione ai limile autorità data da Bonifazio »Vili, a Carlo di Valois; mentre allora dille, effere flato dichiarato— » Conte dì Romagna, Capitano del Patrimonio, e Signore della Marca » d’Ancona—,■ fenza mentovare fpecialmente il Vicariato dell’imperio, »per farlo nafcer da’Pontefici {chiavi, fecondo lui, in Provenza. Ve-» nendo poi alla rinnovazione di sì ampia autorità fatta da Giovanni » XXII., per riparare alla inutilità delle fole parole, il nollro Annalilla » così ne parla. — Si aumentò poi quella terribil malattia, da che Papa » Giovanni celfando d’effer Padre comune, fposò gl’intereffi del Re Ro-»berto, e divenne aperto protettore de’fuoi Guelfi—. E da qui innanzi » fono riconofcmti sì il Pontefice, che il Re per capi primarj de’Guel-» fi, oppolli a’Ghibellini, a Iblo fine d’ingrandire il dominio loro con » ifpogliar quelli de’loro ilati, e fignorie. Così Fan. 1319. per effe r » ve.iuto d’Avignone altro capo de’Guelfi, cioè Beltrando dal Pogget-