Anno MCCCXLI. 117 Ja Laurea Poetica , ma invitato il Petrarca a Roma, antepone ad ogni altra quell’ Augufta Città -, e però nel dì 8. d Aprile, giorno di Pafqua dell’Anno prefente nel Campidoglio con fo-iennità magnifica gli fu conferita la Corona d’alloro, dato ampio Privilegio , e fatti de i bei regali. Servì poi cotale efempio per invogliar di limile onore altri Poeti de’Secoli fuffeguetiti; e i più fel procacciarono da gl’ Imperadori con un pezzo di carta pecorina , pagata nondimeno affai caro da eiìì. Anno dì Cristo mcccxlii. Indizione x. di Clemente VI. Papa i. Imperio vacante. NEl dì 25. d’Aprile di queft’ Anno compiè la fua carriera in Avignone Benedetto XII. lommo Pontefice ( a ) . Son (*)R*yn*ud. d’accordo quafi tutti gli Scrittori d’allora, che s’egli foffe vivu- ¡%t'xpont-u to in Secoli meno fconvolti e ferrei, ed aveffe goduta la liber-fuum. Roma. tà neceffaria per operare, di cui era privo pel fuo foggiorno ne P'2’ gli Stati oltramontani del Re Roberto, farebbe riufcito uno de’ Italie. più infigni ed utili Paftori della Chiefa di Dio : tanto era il fuo zelo per la Religione, la purità de’coftumi, e così buona e retta la fua intenzione in tutte le fue azioni. Per quanto potè, promoffe la riforma del Clero Secolare e Regolare, ed allontanò la Simonia dalla Corte Pontificia, vegliando fpecialmente , acciocché foffero provvedute le Chiefe e i Benefizj di perfone per la dottrina e per la bontà della vita accreditate. Nè fi ffu-diò punto d’ingrandire o ingraffare i proprj Parenti, anzi volle, che feguitaffero nella baffezza del loro flato. L’altre fue belle doti e lodevoli operazioni fi leggono nella Storia Ecclefiaftica. Però ffrano è il vedere , come Galvano Fiamma (b) così fiera- (b) Gauh. mente fi lcagli contro la memoria di quefto Pontefice con dire, ^a?ma de che uni ver fai fu l’allegrezza di fua morte, perch’egli avea con- Tot. ìÌ1™' turbato tutti gli Ordini de’ Religiofi : il che è un rivolgere inRer■ fuo biafimo ciò, che gli fi doveva attribuire a lode , non potendoti negare , che in queffi tempi il MonachiSmo e Fratismo gia-ceffe in una deplorabil corruzion di coffumi, ed inoffervanza delle fue Regole , Aggiugne , che lafciò un immenfo teforo , coniì-ffente in mille e cinquecento cofani, cadaun de’quali conteneva trenta mila Fiorini d’ oro ( il che darebbe una fomma di quaranta-