Anno MCCCIII. guìtò per quanto potè ; ed effi in ricompenfa ne diiTero quanto male mai feppero, e il cacciarono ne’ più profondi buroni dell’ Inferno , come ix vede nel Poema di Dante ( a ) . Benvenuto da Imo- (*) Dami la parte il lodò (¿), parte il biafimò , conchiudendo in fine, eh’ egli era un magnanimo Peccatore -, e divolgarono, aver Papa Ce-di jmola leftino V. dettò, che egli entrerebbe nel Pontificato qual Volpe , C^’™an'ln regnerebbe come Lione, morrebbe come Cane. Verifxmilmente an ' quel Santo uomo non profferì mai quelle parole. Piuttoilo le inventarono i fuoi malevoli, autorizzandole poi col metterle in bocca di un Santo. Il frutto di chi non sa farfi amare, è quello di farli almen lacerare, fe non fuccede di peggio. Radunatili alcuni giorni dopo la morte e fepoltura di Papa Bonifazio i Cardinali nel Conclave, diedero da lì a poco, cioè nel dì 22. d’Ottobre per fuc-ceffore ad un Papa mondano , turbolento, e iracondo, un Papa fanto e pacifico , ( c ) cioè Niccolò dell’ Ordine de Predicatori , Car- (c) Gìovan-dinaie e Vefcovo d’Oilia, baffamente nato nel territorio di Tri -ni Villani vigi, ma per le infigni fue Virtù alzato a i primi onori, e ^-llb'8ptoc{0^6' gniffimo di federe nella Cattedra di S. Pietro . Prefe egli il no- Luccnf. Hift. me di Benedetto XI. e fu coronato nella fella d’Ogniffanti. Si Q™ardu^ trovò a quella funzione Carlo II. Re di Napoli con Roberto Du-ca di Calabria, e Filippo Principe di Taranto fuoi Figliuoli, ef-fendovi egli accorfo con molte milizie per aflìcurar la quiete di Roma. Fu detto, che Papa Bonifazio, perchè quello Re gli avea negato l’aiuto dell’armi contra del Re di Francia, fe fof-fe vivuto, gli avrebbe fatto gran male -, e che già fe l’intendeva per quello con Don Federigo Re di Sicilia : dal che nondimeno effo Don Federigo fi mollrò alieno, e venne folamen-te con delle navi ad Oilia, per dar foccorfo al Pontefice nelle ultime fue feiagure . Tento’ in quell’Anno Matteo Visconte di ritornar in Milano, e fece de’negoziati con Alberto Scotto Signore di Piacenza (d), quel medefimo , che 1’avea poc’anzi tradito. Era lo Scot-(d) Chronici to uomo volubile, e forfè mal foddisfatto de’Torriani, laonde ^„‘"fx in fatti s’accordò col Visconte. Ritiratoli dunque dalla Lega fud- Rer. Italie. detta ulcì in campagna nel Mefe d’Ottobre menando un groffo efercito , unito con gli Aleffandrini e Tortone fi, a fine di ricondurre Matteo col Figliuolo Galeazzo in Milano . Fu fecondato ancora da i Parmigiani, i quali inviarono gente a far le guardie a Piacenza. Dal canto loro fi moffero ancora i Veronelì e Mantovani in favore del Visconte. Ma i Torriani co i Milane- fi,