Anno MCCCLVII. Teneva il Cardinale un trattato co i Cittadini di Cefena (a),(a) Cronica e quello l'coppiò nel dì 29. d’effo Mefe d’Aprile . Levò rumo- C-¡fenXJP re il popolo , gridando Viva la Chieja, e prefe 1’ armi, con tal rw'. ¡uik. portanza combatterono contro a i provifionati di Francefco de gli Or del affi, che gli aftrinfero a ritiraril nella Murata: che così fi appellava quella Fortezza. Non potè riparare all’ improvvifo colpo la valoroia Cia, Moglie d’ eiTo Ordelaffo ; fece bensì ella tagliar la tefia a due Tuoi Configlieri fofpetti del tradimento , e poi fi accinfe difperatamente alla difefa della Murata. Un gran lacco ed incendio di caie fu il regalo, che per tal mutazione toccò a quella mifera Città. A quefto avvilo il Cardinale co i Malatefti, e con Roberto de gli dlidofi da Imola, cor-fe a Cefena con tutte le lue forze, afcendenti tra fanti e cavalli a cento ottanta bandiere . Vinta fu la Murata , e»Cia fi ritirò nella Rocca ( b). Col continuo cavare, fu mcfia su i pon- dl telli la Torre maeftra, che dava l’entrata in quella Rocca; nè volendoli mai rendere la feroce Donna all’ afpetto del perico- Tom....Am:t. lo, nè all’efortazioni di Vanni de gli Ubaldini luo Padre, che corfe apporta colà : attaccato il fuoco a i pomelli, fu fatta in fine cadere la Torre, di modo che nel dì 21. di Giugno reftò prefa la Rocca, e Cia ritenuta prigione co i Figliuoli e Nipoti . A tale conquifta fuccedette quella di Bertinoro, e ciò fatto rivolle il Legato le fue genti contro a Forlì. Ma convenne interrompere il corfo della vittoria, perchè avendo Francefco de gli Ordelafii implorato foccorlo da Bernabò Visconte, quelti per non ifcoprirfi nemico della Chiefa, fegretamente indulìè il Conte Lando con danari ( efca fola ricercata da lui ) a condurre nel Mefe di Giugno la gran Compagnia verfo la Romagna . Potrebbe nondimeno ertere, che lenza iftigazione di Bernabò, e alle iftanze delPOrdelaffi fi movefle il Conte. Vennero quelli masnadieri nelle vicinanze di Forlì. Erano quattro mila cavalieri, mille e cinquecento balefirieri , oltre ad una fmifurata folla di ribaldi e femmine, che correvano alla carogna. La Cronica di Piacenza ha (c), che fu folamente una parte della gran (0 Chtonh. Compagnia, confiftente in foli tre mila combattenti. Bandì il Legato ( d ) il perdón generale de’peccati a chi prendea laCro-^-ce contra di coftoro. Chi non potea o non volea procedere coll’yllJti“*?. armi, e maflìmamente le Donne, guadagnavano ciò non oftan-cap. sf te il perdono con pagare ; nè partava dì, che il Legato con quella buona mercatanzia non ricavalle mille, e mille dtfcento Fio-Tomo Vili. T 3 ri*