Anno M C C C X V I I. 95 fenza perdere tempo ; e quel Popolo confortato dalla prefen-za e valore, tolto li diede ad efpugnare Caftel Tealdo per terra e pel Po con delle barbotte, e con un Lupo , cioè con un Cartel- lo porto fopra due navi. Studiaroniì nello fteffo tempo i Mar-chefi Eftenfi co i Pepoli ed altri amici di Bologna di far differire la venuta dell’efercito Bolognefe in aiuto de’Guafconi; e camminò così felicemente il concerto , e l’indefeffa efpugnazion del Cartello, che prima dell’arrivo de5 Bologne!! l’ebbero in mano colla morte di tutto quel prefidio, con pofcia darlo alle fiamme e diruparlo . Liberati' in querta guifa i Ferrarefi dal giogo ftra-niero , con immenfo giubilo diedero , o fia rertituirono , la fi-grtoria della Città a i Marche!! d’Efte fuddetti nel dì 15. d’A-goiìo. In quert’Anno ancora nel Mefe di Settembre Cane dalla Scala, Pajferino Signor di Mantova e di Modena, e Luchino Figliuolo di Marco Visconte (a) , fecero orte di nuovo contra di (a) Corio Cremona. S’era quella Città poco dianzi più che mai fcompi- Iftoria di Mi-gliata, perchè rientratovi il Marche fe Jacopo Cavalcabb avea^' fotto. la buona fede uccifo Egidio Piperata Capitano del Popolo con cinquanta de’migliori Cittadini. Ne fuggì Ponzino de’Pon-zoni co’fuoi feguaci, e fatto ricorfo a i Capi della Lega Ghibellina, li conduffe all’arte dio di Cremona. Ma per quanto ope-raffero, nulla poterono guadagnare : tale e tanta fu la difefa di quel Popolo aiutato da i Brefciani. In quefto mentre i Bolo-gnefi (b) , per diftorre Pafferino da quell’imprefa, nel dì 19. d’^ Johjnr Ottobre ortilmente vennero fui territorio di Modena fino alla de Bacano Villa d’Albareto, commettendo in tutte quelle vicinanze ogni Chron.T. male in danno de’Modenefi. Varie guerre eziandio furono in eMorZnui quelli tempi nell’ Artigiano, e nel Piemonte (c) , che per effe- Chronìc. re di poco momento io le tralafcio. Altre ne furono in Ro-magna (d), dove Diego di Larae Conte di quella Provincia r™. Itaiu. pel Re Roberto, andò all’afledio di Forlì nel dì 28. di Giu-W c/ironi<:' gno, ma con poco profitto. Pofcia nel Settembre feguì pace fra lui e i Cefenati dall’ una parte, e i Forliveiì dall’altra. Tom. XI. Spedi’nel Gennaio di quell:’Anno (e) Papa Giovanni XXII. ¿‘k“rl0% lettere efortatorie di pace, e Nunzj ancora a i Principi e alle cJfin ■ ^ " Città d’Italia, infinuando loro, che deporti gli odj, e dato fi- Ie-ne alle fazioni, ¿ibbracciaffero tutti la concordia. Quefto appun- ^¡kaylaud. to era ed è l’ufizio de’fommi Pontefici * ed abbiam già veduto Ann. Ecc. di fopra, che tali efortazioni fecero frutto in Piacenza , Parma, e Modena. Ma altro ci volea che parole a guarir le cancrene d’ allo-