X n n o MCCCXVII. 97 Perciò Matteo Visconte , lafciato quel titolo, iì fece proclamar dal Popolo Signor Generale di Milano. E perch’ egli non mife in libertà i Torriani prigioni, come pretendeva ii Papa , nè volle dipendere da lui nel dominio di Milano, fu fottomeiTa quella Città all’Interdetto, e poi fcomunicato eifo Matteo. All’incontro Cane dalla Scala ( a ) nel dì 16. di Marzo del ptefente An- (a) Cottu/: no riconobbe per Re de’ Romani 1’ eletto Federigo dì Aujìria , gli TBC^jj giurò fedeltà, e da lui prefe il titolo di Vicario dell’Imperio in Rer. Italie. Verona e Vicenza. Intimò in queft’Anno Papa Giovanni (¿) a^J i Ferrarefi di rilafciare il dominio di quella Città in mano de’ n"!'‘ Vefcovi di Bologna e d’ Arras fuoi deputati, fotto pena delle fco-muniche. Ma i Ferrarefi, che troppo malconci s’erano ritrovati , da che pafsò la lor Città fotto il governo Pontificio, diedero di belle parole , ma fi guardarono di venire a’fatti, fentendofi troppo bene fotto il governo de’Marchefi Eitenfi. Anno di Cristo mcccxviii. Indizione i* di Giovanni XXII. Papa 3. Imperio vacante. DI e de s 1 nel dì 25. di Marzo di quell’Anno principio ad una memorabil dolorofa fcena in Genova (c) per l’impla- G‘orSiai cabil difcordia di que’Cittadini. I Doria e gli Spinoli fuorufciti Ghibellini, pieni d’ailio contra de’Fiefchi, Grimaldi e de gli al-Tom. xvil tri Guelfi dominanti nella Patria , fecero venir di Lombardia con ^ Giorni un poffente efercito di cavalleria e fanteria Marco Visconte figli- Villani l.