Anno MCCCI. 3 Così le maledette Sette fi andavano dilatando per tutta la To-fcana. Risveglioffi di nuovo in Bergamo la gara delle fazioni di quella Città, cioè tra i Coleoni, Soardi, Bongi, e Rivoli, e fi venne fra loro alle mani. Spedirono i Coleoni e Soardi a Milano con iflanza, perchè Matteo Visconte correlfe colà, promettendogli il dominio di quella Città. Non fi fece egli pregare . L’arrivo fuo con gente armata mife in fuga i Bongi e i loro aderenti, ed allora fu data ad elfo Visconte la Signoria di Bergamo . Ci fa fapere la Cronica di Parma ( a ), che quella 00 Chrorn. Città fu prefa da Galeazzo figliuolo di Matteo colla forza , e che le cafe de’Bongi e Rivoli e de’lor partigiani, dopo il fac- Rer. Italie. co furono date alle fiamme. Nel Mefe di Marzo di quell’ Anno Giovanni Marcheje di Monjerrato con gli Avvocati, Famiglia potente di Vercelli (/>), cacciò fuori di quella Città la parte de i Tizzoni, i quali fi rifugiarono in Milano, giacché durava laRer. Italie." guerra fra Matteo Visconte e il fuddetto Marchefe, Collegato con Filippo Conte di Langufco Signor di Pavia, e co i Nova-refi e Vercellini. In quell’ Anno i Bolognefi per tema del Marchefe Azzo d’Effe, che facea grande armamento, (c) llabili- (e) Chronìc. rono lega co i Comuni d’Imola, Faenza, Forlì, e P illoia, e^^Ta."' co i Bianchi fuorufeiti di Firenze. Coilituirono loro Capitan Rer. Italie. Generale Salinguerra, ficcome gran nimico della Cafa d’ Effe. Scrivono gli Storici Napoletani ( ¿/ ), che in quell’Anno venne a morte Carlo Martello , primogenito di Carlo lì. Re di Napoli, sd altri. già dichiarato Re d’Ungheria, con dire eziandio, che egli era andato in quel Regno, vivente ancora il Re Andrea. Egli la-fciò dopo di sè un Figliuolo, dicono appellato Cariberto, quafi Carlo Roberto, ma chiamato Carlo Uberto da Ferreto Vicentino , il qual poi fu fidamente appellato Carlo, ed entrò finalmente in pofleifo del Regno d’Ungheria, con propagar la Linea di quei Re della Cafa Reale di Francia. Il Rinaldi all’incontro inlegna (e) , che quello Principe mancò di vita nell’ An-(c)Raynaud. no 1295. Il Bonfini (/) lafcia imbrogliato quello punto. Per me credo, che deggia prevaler la fentenza del Rinaldi, e che Q)Borfin. de gli Scrittori moderni abbiano prefo equivoco nel nome di Car- ^eb-HunSar- lo ; comune al Martello Padre, e al Figliuolo. L’Autore Anonimo, ma contemporaneo, della Cronica di Parma, chiaramente fcrive al fuddetto Anno 1295. (g) Eodem Anno Dominus Ca-rolus Rex Hungarix , & Uxor ejus in Civitate Neapoli obierunt, & dicium fuit , quod erant tcjjìcaii. Il fofpetto di quello veleno ubi fupr'a. A 2 andò