Anno M C C C L X X X V 11. 415 ta de’ Padovani, portò il facco e la deflazione fino alle Porte di Verona. Stava intanto con occhio cerviere mirando quelle rotture Gian-Galeatfo Signor di Milano, e da quell’Artuto che era, pensò tollo a rivolgerle in profitto fuo . Avea già nel precedente Anno lpediti Ambafciatori tanto allo Scaligero, che al Carrarefe, offerendo Lega nello rtefio tempo ad amendue. Molto più continuò quello giuoco nell’ Anno prefente. Francefco da Corrara tra perchè gli premeva di non aver per nemico il potentiffimo Visconte , con cui lo Scaligero era come d’accordo , e perchè vantag-giofe efibizioni erano a lui fatte dal Visconte, ilrinle in fine Lega nel dì 19. d’Aprile dell’Anno corrente con lui. I patti erano, che vincendo toccaffe a Gian-Galea^o Verona (a), e al Carrarefe (a) Cono Vicenza. Nel giorno Hello mandò il Visconte la disfida ad Anto- ^'nodl Ml' nio dalla Scala, allegando que’ pretelli di muovergli guerra, che non mancano mai a chi colla voglia di conquiftare può congiugnere le forze. Fu permeilo a Giovanni d'Adi partare a i fer-vigi del Conte di Virtù, cioè dello Hello Gian-Galeazzo , che continuava a farli chiamare così -, e Giovanni Aucud anch’egli prefe congedo dal Signore di Padova. Reftò nondimeno il Carrarefe ben fornito di gente, e mentre il Conte di Virtù morte le fue armi contra lo Scaligero, e s’impadronì del Cartello di Garda, anch’egli Ipedì Francefco Novello fuo Figliuolo, ed Ugolotto Bian-cardo fuo Generale fotto Vicenza. Fu molto berfagliata quella Città, ma fu anche ben difefa, fenza mai voler afcoltare pro-pofizioni di refa. Di belle, ma iìmulate parole nondimeno diedero que’ Cittadini, tanto che induflero l’efercito Padovano a levar l’affedio, per attendere all’acquillo di varie Terre tanto di quel territorio, che del Friuli, giacché Francefco da Carrara nello Hello tempo attendeva a quelle contrade. (¿)Nel Vener-(b) Ga^u dì fanto d’ Aprile entrarono per forza in Aquileia le genti fue , chron’ uccifero quegli abitanti, orridamente faccheggiarono fin le Chie- TrJt, fe, con afportarne i vali facri e le Reliquie. E nella HelTa maniera s’impoflertarono nel Settembre di Sacile e d’altri Luoghi. Trovandoli Antonio dalla Scala in mezzo a quefti due fuochi, e fenza foccorfo de’Veneziani, che erano dietro a ricuperar la Dalmazia : allora fu, che conobbe gl’ irremediabili falli delle fue malnate pallioni, e che l’ira di Dio era fopra di lui. Morte il Re de’Romani Venceslao a ripigliare i negoziati di Pace , e vennero in fatti nuovi Ambafciatori a trattare col Conte di Virtù, il