Anno MCCCXXVIII. 147 Anno di Cristo Mccexxvm. Indizione xi. di Giovanni XXII. Papa 1 \. Imperio vacante, Strepitosi avvenimenti e grandi mutazioni furono in quell’Anno in Italia, (<*) Nel dì due di Gennaio pervenne(a) ■G'wvan. Lodovico il Bavaro a Viterbo, dove da Sìlvtjlro de Gatti, che ^ìUkiI io. dominava in quella Città fu accolto a grande onore. ‘Coftui perc' A7' * rs' ricompenfa fotto varj pretefti fu poi da lì a qualche tempo fatto prendere dal Bavaro, e martoriato per fapere, dov’eta il fuo teforo ; fìcchè perdè trenta mila Fiorini, e la lìgnoria di Viterbo. A quella Città nello ileifo tempo arrivò Cajiruccio con trecento Cavalieri de’fuoi migliori., e mille baleilrieri. Non erano ben d’accordo i Romani intorno all’accettare il Bavaro, e gli fpedirono Ambafciatori a Viterbo per patteggiar feco . Ma legatamente animato egli da Sciarra dalla Colonna , e da altri di parte Ghibellina, trattenendo in ciance gli Ambafciatori x diede la marcia all’efercito, e nel dì 7. del medefimo Mefe giufìfe alla Città Leonina, e fmontò al Palagio di S. Pietro, e vi dimorò quattro giorni. Entrò pofcia in Roma, e falito in Campidoglio , fece fare un aringa al popolo -Romano Con una lparata di ringraziamenti, di lodi, e di promette di efaltar Roma alle ilei* le. Piacquero tanto quelle melate parole a i Romani, che il dichiararono Senatore e Capitano eli Roma per un Anno . Pofcia nel dì 17. cTelfo Mefe, giorno di Domenica ( e non già in altro dì ) fi fece con fomma folennità e magnificenza la Coronazion di Lodovico in S. Pietro, non già per le mani del Romano Pontefice, o de’fuoi Delegati, come conveniva, ma per quelle di Jacopo Alberti Vefcovo di Venezia, e da Gherardo Vefcovo d’ A* leria, anch’ elfo fcomunicato. Perchè alla funzione mancava il Conte del facro Palazzo, fecondo il vecchio Rituale, Lodovico dopo aver fatto Cavaliere di lua mano Caflruccio Duca di Lucca, conferì a lui quella Dignità. Fu coronata eziandio Margherita lua Moglie ; e in tal congiuntura il novello pretefo Imperadorè pubblicò tre Decreti, uno per la confervazione della Fede Cattolica, uno per la riverenza dovuta a gli Ecclefiallici, ed uno per la difefa delle vedove e de’pupilli: con che fi fece non poco onore preffo i Romani. Creò ancora Senatore, e fuo Vicario in Roma Caltruccio, il quale portò in quelle funzioni una velie K 1 di '