98 Annali d* I t a x 1 V. ri, cioè ftavi groiTc da traiporto, e d’ altri Legni, dove imbarcò mille e dugento cavalieri, feimila fanti, e copio fa vettovaglia, (a) Chronic. (a) in perfona egli fteffo colla Regina fua Moglie , e con Filippo Princlpe di Taranto , e Giovanni Principe della Morea , fuoi Frane/-. Italie, telli, venne a Genova nel dì 20. di Luglio , e vi fece nel dì fe-guente la fua folenne entrata. Pofcia nel dì 27. di eifo Mefe fu data a lui, e iniieme a Papa Giovanni la fignoria affoluta di Genova per dieci anni avvenire . Era un’ apparenza quella compagnia del Papa. Roberto fe ne ferviva per far paura a i Ghibellini , e maggiormente aiTodare la fua fazione, e fignoria in quella Città. Non cefsò per quello l’Armata Ghibellina di far guerra viva alla Città , moleftatidola continuamente co i trabucchi, e coll’altre macchine da guerra, e con varj affalti; e tuttoché Roberto avefle un poderofo efercito, fuperiore di molto a quei de’ nemici, per gli aiuti a lui venuti dalla Tofcana: pure tenendo i nemici le fortezze d’intorno, campeggiar non poteva , e gli conveniva dimorare ftxetto nella Città . Di grandi prodezze fi fecero in tal’ occafione da amendue le parti -, ma troppo io mi dilungherei , fe voleffi narrarle. Arrivò a tanta audacia Marco Visconte , che mandò a sfidare lo fteffo Re di combattere con lui a corpo a corpo per terminar quella contefa .• del che molto fi of-fefe, e grande fdegno ne prefe Roberto . Secondo il peiiimo coihime di quefti sì fconvolti tempi, tur- (b) Moran. boffi nell’Anno prefente la quiete di Modena (¿), dove era Si-(t!n°ToMUi'i gnore Pifferino de Bonacoffì, Signore ancora di Mantova. Zac» Rer. Italie, cheria de’Tofabecchi gli tolfe la nobil Terra di Carpi nel dì 17. de ghann' di Gennaio . Nella mezza notte dello ffeffo giorno Francefco del-Oironfc™ la Mirandola con Prendiparte fuo Figliuolo, e Guido de’Pii, No* Tom. xk bili e potenti di quella Città, che nel precedente Anno aveano Rcr. Italie. ricevuto per grazia il rientrarci, moffero a rumore il popolo Mo- denefe, e coll’ armi coftrinfero i provvifionati di Pafferino a riti-rarfi nelle cafe de’Nobili di Fredo, dove aflediati impetrarono poi 1’ ufeita libera fuori della Città. Così Francefco Pico dalla Mirandola fi fece proclamar Signore di Modena. Niccolò da Fredo frli confegnò dipoi Spilamberto, per liberar Giovanni fuo Fratel- o dalle carceri, e fimilmente Arrivieri da Magreta gli raffegnò il fuo Cartello. Nel dì primo di Marzo tutti gli sbanditi da Modena rientrarono nella Città con gran fella ; ma nel dì due d’ A-prile il fuddetto Francefco bandì le famiglie de’Nobili da Fredo, da Magreta, e de’B uzzalini, le quali ricorfe a Pafferino, fecero,