Anno MCCCXXVIII. i55 fciando intanto de’ Pater noilri, e facendo colle fpoglie de’Padovani fabbricar Chiefe e Monifterj nel fuo paefe . Moftrava bensì fecondo la fua politica Cane dalla Scala di voler confer-vare le tregue con Padova; ma fotto mano porgeva aiuto a i fuorufciti, acciocché faceifero quanto di male poteifero alla lor Patria. Nè per quanti ricorfi foifero fatti al Duca di Carintia, al Legato del Papa, e a’ Marchefì Eftenfi, per ottener aiuto, alcuno volea muovere un dito in lor favore . Marfilio da Carrara , uno de’ più accorti uomini del fuo tempo, veggendo andar così in malora la Città, finalmente % appigliò al partito di fare il proprio negozio , con dar Padova a Cane dalla Scala , ed averne egli folo il merito tutto. (a) Segretamente adunque fpedì(a) Gatari Filippo da Peraga a Cane, offerendogli il dominio della Città, ^^xril purché Majlìno dalla Scala di lui Nipote fpofaffe Taddea da Car- Rer, JuIk. rara ( che Alda è chiamata dal Muffato ) figliuola di Jacopo già Signore di Padova, e Marfilio confeguiffe i beni di alcune rie- Tom.'vtll. che Famiglie fuorulcite, e il Vicariato della Città, ma lòlamen- Rer. Italie. te di nome , dovendovi Cane mettere tutti gli Ufiziali, con al* tri patti vantaggio!! per lui . Altro non cercava, che queffo* Cane, il quale da tanti anni anfava dietro a si nobile acquifto , e tante guerre avea fatto, e tanto danaro lpefo, fenza mai poter ottenere il fuo intento. Andò Maftino a Venezia, ed occultamente Iposò Taddea da Carrara, che ivi fi allevava, e compiè il matrimonio. Ciò fatto, Marfilio dopo avere introdotto con varj pretefti molte centinaia di contadini armati in Padova , ,nel dì 3. di Settembre, per avere più fciolte le mani, e più balia ad efeguire il trattato, fece deliramente infinuare al popolo di dare a lui la fignoria della Città; e ciò fu fatto . Pofcia licenziò i Tedefchi, che erano ivi di prefidio, foddisfatti delle lor paghe. Finalmente nel maggior configlio della Città fpie-gò la rifoluzione da lui prefa di cedere a Cane dalla Scala il dominio di Padova, giacché altra maniera non v’ era di falvarfi in mezzo a tante tempelle (¿).Niuno osò di contradire, e pe-,,w// rò eletto il Sindaco, nel dì 7. di Settembre lo ltcflb Marfilio da Carrara con effo, e con molti de’ principali Cittadini cavalcò eodem> a Vicenza, e prefentò le chiavi della Città a Cane, il quale appena fi trattenne dal baciare un dono sì caro. Fece la fua magnifica entrata Cane in Padova nel dì 1 o. del fuddetto Mefe, ricevuto con plaufo e benedizioni da quel popolo, oramai convinto , eh’ altro rimedio non v era a fuoi mali, fuorché quello. La