Anno MCCCXLV. 135 Visconte e de’ Gonzaghi ; quella dopo aver prefo Soragna, e Ca-ilelnuovo , fi accampò a Colecchio . Ufcì anche di Parma il Mar-chefe Francefco Eftenfe, e fi mife a fronte dell’efercito nemico. Andò il guanto della disfida per una giornata campale, che fu eiibita ed accettata da eiìo Marchefe; ma quando pur fi ere-dea imminente il conflitto , le genti del Visconte fi ritirarono,, ed ebbero dipoi alcune fpelazzate da quei dell’ Eftenfe. Ribellossi nel Mefe d’Agofto di quell’Anno a i Veneziani la Città di Zara, (a) Un potente efercito per mare e per ter-(a) Chronic, ra fu fpedito colà a fine di ricuperarla. Furono fatte molte Ba ilie intorno alla Terra, e dati de’furiofi affalti; ma quel Popolo Cortuf con gran vigore fi loftenne , e foffrì 1’ afledio per tutto il verno fe-guente . Quando fi credea rimefla la pace in Genova per l’elezio- ^Marino ne di Giovanni da Murta Doge (¿), dovendovi rientrare fenz' Sanuto iji. armi i fuorufeiti , fi fconcertarono più che mai gli affari. NonT°™' fu permeilo ai Nobili il ritorno alla Patria, anzi il Popolo folle- Canfinur voilì, e li coftrinfe coll’ armi a ritirarfi da i Borghi della Città ; e dipoi formato un efercito marciò per ricuperar dalle mani d’eflì Rer.'Italie. Nobili Porto Maurizio , Diano , e Oneglia ; e in fatti ritornaro- Q>) Georg. no in lor potere que’Luoghi. Per mettere fine a quella confufio-^lQe^nf. ne, fu rimeffa a Luchino Visconte la decifion delle loro liti; e Tem. XVII. quefti dopo aver nel dì 18. di Giugno intimatala tregua fra Italie. nel dì 6. di Luglio profferì poi il Laudo della Pace , per cui fu permeilo ai fuorufeiti di tornare in Genova, a riferva d’alcuni de gli Spinoli, Grimaldi, e Fiefchi, obbligati a ilare dieci miglia lungi dalla Città. Pafsò in queft’ Anno per Genova e Bologna Umberto Delfino di Vienna ( c) , fpedito da Papa Clemente VI. (c) Raynau-per Generale d’un efercito di Crociati contra de’Turchi, facendo dj;s -¿™ai. predicar dapertutto la medefima Crociata: Giunto a Ferrara fu ‘ ben ricevuto e regalato dal Marchefe Obizzo, e di là pafsò in Levante, ma fenza farvi alcuna prodezza: il perchè impoverito fe ne tornò indietro , e gli affari de’Criftiani in Oriente feguita-rono ad andar peggio che prima. Scorretto dee effere il tefto della Cronica Veronele, mentre fcrive , che in quell’Anno (.d) Ber-^ u. ibu. nabó Visconte Nipote di Luchino prefe per Moglie Beatrice , fo-pranominata Regina, Figliuola di Macino dalla Scala. Succe-derono tali Nozze dopo la morte d’effo Luchino, e nell’ Anno 1350; ficcome dirò andando innanzi. Anno