Annali d* I t a l i a¿ (a) Catari, da Carrara. Signore di Padova, (a) Ma il Carrarefe oltre I’ef-paiìova, impadronito delle Cartella del Trivifano, e all’avere in varj Tom. xpil (iti di quel diftretto fabbricate delle forti Baitie, era uomo di Rsr. itaiu. petto, e di mirabil accortezza . Meffofi in tefta di volere flaneare il Duca, nell’ Aprile fpedì le fue genti fino alle Porte di Trivigi, e quefte entrate nel Borgo di Santi Quaranta , vi attaccarono il fuoco. Teneva il Carrarefe occupata una Torre in vicinanza di quella Città, e di là recava ad erta continuamente moleftia , ed impediva l’introdurvi vettovaglie. Venne in perfona lo rterto Duca Leopoldo con circa otto mila cavalli ver-iò il fine di Maggio, e condufle molte carra di viveri in Trivigi j prefe la Baftia di Nervefa -, ma non potè eipugnar la Torre fuddetta. Si trattò più volte di pace, e nulla in queft’ Anno fi conchiufe. Il Carrarefe troppo era innamorato di quella Città, e la voleva a tutti i patti. Se ne tornò il Duca in Germania, lafciando più che mai Trivigi in cattivo ftato. Le confi 'i g • ^eguenze di querta pugna le vedremo ben prefto. Lungo tem-s iella Animi. P° n°n potea durar la pace nell’inquieta Città di Gènova (¿). Genuenf. Nel Marzo di queft’ Anno perchè fi volea mettere 1’ aggravio Tom. eod. un denaro per libra di carne, fi follevarono i Beccai contra di Niccolò di Guarco lor Doge, e contra del Governo. Per più giorni tutta fu in tumulto la Città. Parte del Popolo, dopo aver prefo il Palazzo, e fatto fuggire il Guarco, acclamava per Doge Antoniotto Adorno , che era corfo a Genova. L’altra parte volea Leonardo da Momaldo Legifta. Prevalfero quefti ultimi nel dì 7. d’Aprile, e creato Doge erto Leonardo, cefsò tutto lo ftrepito popolare. 0 Anno di Cristo mcgclxxxiv. Indizione vii. di Urbano VI. Papa 7. di V E N C E S L A o Re de Romani 7. IL guaito grande, che la Pefte avea fatto nell’ Armata del Duca d’Angiò, accrebbe l’animo a Carlo Re di Napoli per finalmente ufeire in campagna con tutte le fue forze : al che nello fteflo tempo l’incitava Papa Urbano, a cui troppo flava (c) Giorno!, a cuore l’abbattere quello potente Protettore dell’ Antipapa . Tomh'xxi ^ Maggiore impulfo venne ancora dalle nuove, che era in Rui Italie. ' ni oto un altro efercito di cavalleria, che il Re di Francia fpe- diva