Annali d’ Italia. tri Ghibellini v entrarono, e meifo il fuoco al Palagio del Comune vi arfero o magagnarono molta buona gente , e fturbaro-»o tutta la concordia. In Rimini la matta voglia di dominare (a) Chronic, fece vedere in queft’Anno una brutta fcena. (a) Effendo man-CTomì cat0 ^ v*ta ne^ Aprile Pandolfo Malatefìa Signore di quella Rer. Italie. Città, gli fuccedette nel dominio Ferrammo figliuolo eli Mala- ' fn teiHno ’ c Nipote d’eflo Pandolfo. Nel dì 9. di Luglio Ramber-T. 9.cap"ìso. t° Figliuolo del fu Giovanni Malatefta invitò effo Ferrantino con Cronica altri Malatefti ad un convito, dove fece prigione lui, e Mala-Tom‘ne^i beffino di lui Figliuolo, e Frarino e Galeotto de’Malatefti. Fu Rer. Italie, a rumore tutta la Città. Polentefa Moglie di Malateftino, co-raggiofa Donna, corfe colla fpada fguainata in Piazza, e prefa la bandiera , cercò di muovere in luo favore il popolo; ma perchè fu creduto, che i prefi foffero flati uccifi , non ebbe fegui-to . Da lì a tre dì Malatefta Figliuolo del fu Pandolfo, che era a Pefaro, entrò in tempo di notte in Rimini, e venuto il dì fu obbligato Ramberto a fuggirfene alle fue Terre di Ceola e Ca-ftiglione; e nel viaggio da quei di Santo Arcangelo gli furono tolti i prigioni, che fé ne tornarono ben allegri a Rimini. Fece poi Ferrantino guerra alle Terre d’eiTo Ramberto, il quale ( mi fia lecito di riferirlo qui fuor di fito ) cercò da lì innanzi tutte le vie di rimetterfi in grazia di lui. Erano corfi regali innanzi e indietro, e tutto parea ben difpofto, quando nell’An- (b) ^ubeus n0 1329. o pure 1330. Ferrantino ( Girolamo Roflx ( b) dice wnn!' RL 6. Malateftino Figliuolo di Ferrantino, e così ancora la Cronica di (c) Chronic. Cefena ( c ) ) fece ordinare una caccia ; di tal occafione fi fervi Crònica Roberto per prefentarfegli davanti, e dimandargli colle ! ginoc- Rìminefe . chie a terra perdono delle paliate offefe . La rifpofla, che gli diede Ferrantino , o fia Malateftino, fu di cacciar mano ad un coltello, e di fcannarlo. Dominando in Cefena Ghello da Califi-dio, nel dì 20. di Giugno Rinaldo de’Cinci, fattolo prigione, occupò la fignoria di quella Città. Nel dì 12. di Luglio Aime-rigone Marefciallo delle genti del Papa in Romagna, e Ambiando Visconte, Nipoti A ime rigo Arcivefcovo di Ravenna, e Conte della Romagna, entrati con poca gente in Cefena, ed alzato rumore nel popolo, prefero il fuddetto Rinaldo, al (d) Mahec. qaal pofeia fu mozzato il capo , e quella •Città reftò piena-Chronic. mente in potere de gli Ufiziali Pontificj . Nel Marzo ancora T'jm^xiv queft’Anno A^o Visconte Signor di Cremona co i fuorufeiti Rer. Italie, di Brefcia (d) > e co i rinforzi di Paiferino Signor di Mantova, ©fti/-