Anno MCCCXXI. 113 quieto in effa Città di Modena Francefco dalla Mirandola, già Signore della medefima Città con Prendiparte e Tommaiìno fuoi Figliuoli, fenza avere peranche imparato, quanto poco s’abbia a fidar de’Tiranni. Scoppiò finalmente contra d’efìi l’odio de Bonacoiìi. Francefco Figliuolo di Pafferino li fece prendere , e carichi di catene li mandò al Caftellaro Fortezza del Modenefe, dove chiufi nel fondo di una Torre li fece morir di fame: crudeltà , che fa, e farà fempre orrore a chiunque legge *i fatti barbarici di que’tempi fciagurati. Nello ftelTo tempo fi portò Francefco all’aiTedio della Mirandola, e tanto la ftrinfe e battagliò, che i difènfori nell’ultimo di Dicembre con buoni patti ne capitolarono la refa. Ma il Bonacofla calpellando poi que’patti, mife a fiacco quella Terra, e tutta la aiitruiTe. Guidinello da Montecuccolo in quefti tempi fece ribellare a i BonacoiTi la Rocca di Medolla, ed altre Cartella della montagna; ed eiTendofi fatta una fpedizione di gran gente contra di lui, Capitani d’effa SaiTuolo Signor di Saiìuolo, e Manfredino da Gorzano: Guidinello co i Conti di Gomola diede loro una rotta, in cui reltò prigioniere lo fteiTo Manfredino. Avea il Legato Apoftolico Bertrando fatto venire da Aquileia il Patriarca Pagano dalla Torre (a) con quanta forza poteife, giacché il meitier dell’ armi , co - (a) Cono t/l. tanto da’facri Canoni abborrito nelle perfone di Chiefa, nondl Mlldn'' dove a crederli in que’corrotti Secoli cola fpiacente a Dio. Venne Pagano a Crema, e cominciò a moleftar le vicine contrade , e mafiimamente Lodi. Galea^jo Visconte Signor di Piacenza pafi sò a Crema coll’ efercito fuo, diede il guaito a i contorni, af-fediò anche per lo fpazio d’un Mefe quella Terra; ma nulla profittando fe ne tornò a Piacenza, e nel viaggio s’impadronì di Sore fina. Venuta la State, fi portò all’ afledio di Cremona, nel qual tempo i fiioi riportarono due vittorie , l’una contra de’ Cre-mafchi, e l’altra contra del Conte di Sartirana . Jacopo Cavai-cabò trovandoli così Tiretto in Cremona, andoifene per cercar aiuto a Bologna e Firenze. Con fecento uomini d’ armi fe ne tornò, e non potendo pattare il Po, (¿) fi riduiTe alla Terra di(b) Chronk. Bardi fui Piacentino , e v’ entrò, ma non già nella Rocca . Nell’ f ‘ta“n£pI ultimo dì di Novembre eccoti Galeazzo Visconte; fi viene al r«. hdìl combattimento; refta disfatto con molta ftrage de’fuoi il Caval-cabo, e vi lafcia anche la vita. Leone de gli Arcelli gran nimico di Galeazzo fu ali-ora condotto prigione^nelle carceri di Piacenza . Ciò fatto fe ne ritornò Galeazzo a maggiormente angu-Tomo Vili. H àa-