Annali d’ Itali àì to fuo , ecl intraprefe l’attedio di Nocera, dove trovò de’bravi difenfori. Domenico da Gravina, Scrittore parziale del Re d' {a.) Dominio. Ungheria, deferire (a) i varj avvenimenti di quella guerra. TomraVi?na Dopo lunga difefa le Fortezze di Napoli vennero in potere del-/ter. halle, la Regina ; e intanto la maggior parte delle Terre del Regno inalberarono le bandiere della medefima, di modo che gli Un-gheri non aveano più che Manfredonia , il Monte di Santo Angelo , Ortona , Guiglionefe , ed alcune Caftellain Calabria . La Città di Nocera fi arrendè al Re Luigi, Marito della Regina, ma non già il Cartello, che era fortirtìmo. Gli Ungheri comandati da Corrado Lupo Vicario del Re Lodovico d’Ungheria a forza d’armi prefero e faccheggiarono la Città di Foggia. Obbligarono in oltre il Re Luigi ad abbandonar l’attedio d’erto Cartello di Nocera per colpa Ipezialmente del Duca Guarnieriy uomo di niuna fede, il quale nello lleffo tempo , che militava a i fervigi di etto Re Luigi, teneva intelligenza con Corrado Lupo , e guaftava turti i dilegni : il che fece calar non poco di riputazione il medeiìmo Re Luigi. Andò tanto innanzi la malvagità di coftui, che ftando egli a Corneto con quattrocento cavalieri alia guardia di quella Terra, una notte fi lafciò forpren-der ivi con tutta la fua gente da Corrado, e fu ritenuto prigione . Comunemente fu creduto , che fotte concertato fra loro il fatto. Mifefi egli una taglia di trenta mila Fiorini d’ oro ; e perchè il Re Luigi negò di volerlo riscattare a sì alto prezzo, fi fer- vi egli di quello pretello per prendere fervigio nell’ Armata de gli Ungheri, e tratte a sè quanti Tedefchi potè: perlocchè peggiorarono di molto gli affari del Re Luigi, che fi ritirò malconcio a Napoli. Crebbe ancora l’efercito de gli Ungheri per la venuta di Stefano Vaivoda di Tranfilvania con più di trecento Nobili Ungheri : laonde alla loro ubbidienza tornarono Baroli, Trani, Bitonto, Giovenazzo, Mollétta, ed altri Luoghi. Ma fopra tutto in lor vantaggio tornò l’acquifto della Città d’A-verfa, i cui abitanti volontariamente loro fi fottomifero. S’inoltrò poi l’efercito Ungarico del Re Lodovico verfo Napoli, e fatto correr voce falla, che fra i foidati Ungheri e" Tedefchi fotte inforta gran difeordia, s’invogliarono i Napoletani di venir con loro a battaglia. Adunque nel di 6. di Giugno, benché (¿}cfronic' il Re Luigi contradiceffe, (¿>) i Baroni Napoletani con gran Tom XP. baldanza e pompa ufeirono, ed ordinarono le loro fchiere con-Rer. Italie, tra de gli Ungheri; ma furono così ben ricevuti, che prefto anda-