44° Annali d’ Italia; ta. Di gravi moleltie foffrì ancora in queSt’ Anno la Tpfcana dalla Compagnia di masnadieri, raunata da A^o da Cajlello, (a) Ammì-e da Biordo de Michelotti ( a ). Per liberarfene furono obbligati i Fiorentini a sborfare quaranta mila Fiorini d’oro, fette mila i Sanefi, dodici mila i Pifani, otto »mila i Lucchefi. Ecco fe fapea-no dar de i buoni falaffi quelli aflaflxni\ Altra via di cacciar costoro non ebbero i Perugini, che d’invitare alla lor Città il Papa , Siccome abbiam già detto . In Genova gran commozione fu nell’ Anno prefente contro ad Antonìotto Adorno, Doge di quel- (b) Georgius la illudile Repubblica. (è) Antonio Viale Vefcovo di Savona nel stellaAnnai. j¿’Aprile fu il primo ad entrar coll’armi nella Città; ma Tom.C'xvil. prefo e cacciato in un’orrida prigione fu coftretto per qual-Rer. luiic. che tempo a far penitenza dell’ attentato fconvenevole ad un pari fuo. Altro sforzo fu fatto nel Maggio, ma con poco fuc-celTo contra d’eifo Doge. Finalmente nel dì 16. di Giugno i Guelfi tutti, prefe Farmi, fecero battaglia con gli avverfarj coilrignen-dipli alla fuga, di modo che anche FAdorno fegretamente il ritirò* fuori della Città, e in luogo fuo fu creato Doge Antonio di Mon-taldo, parente del medefimo Adorno, benché in età di foli ventitré anni. Anno di Cristo mcccxcìii. Indizione i. di Bonifazio IX. Papa 5. di VencesIao Re de’ Romani 16. dls^Annal. f Entre Papa Bonifacio dimorava in Perugia, (c) co’ Eccief. j. vJL fuoi buoni maneggi traffe alla fua divozione il popolo d’Ancona, dianzi attaccato all’Antipapa. Per guadagnarli l’af-Sabina ^ett0 Éolognefi ( d ) , accordò loro quanti Privilegi e grazie Tom. 18. 3 feppero addimandare, confermando loro fra F altre cofe il fup-Rer. itahc. p0ito Privilegio di Teodolìo Imperadore. Acconciò ancora i fuoi affari con altre Città della Marca, lafciando ad effe la Libertà, purché pagaffero un annuo Cenfo : Viterbo occupato da Giovanni Sciarra gli tra tuttavia contrario ; ma i Romani, antichi nemici di quella Città, ostilmente ufeiti contro alla medefima, obbligarono colla forza F ufurpatore a ricorrere alla clemenza del Pontefice. Camerino, Jeh, Fabriano, Matelica, ed altri Luoghi occupati da varj Signori, anch’ effi gli ubbidirono, Salva la Signoria di que’Potenti, che promifero Cenfo anch’effi. Ma