Anno MCCCV. buona guerra. Nel Gennaio di quell’Anno Giovanni Marchese di Monferrato diede fine alla fua vita, e alla diritta nobilifìi-ma Linea di que Principi, perchè morì lènza Figliuoli. (a) La- (.«) Benven. {ciò erede de’fuoi Stati Jolanta, o fia Vìolanta fua Sorella, Im- £'orS-peradrice di Coflantinopoli, e i iuoi Figliuoli. Ora Manfredi Monferrat. Marchefe di Saluzzo, il quale per teflimonianza di Guglielmo Ventura ( b ) per Linea trasverfale mafcolina difcendeva dal ^ch-onU. medefimo fangue de’Marchefi di Monferrato, lènza voler at-#»/»■ >s. tendere il teitamento di Giovanni, entrò coll’armi in pofTefTo della maggior parte del Monferrato. Ma fecondo i documenti recati da Benvenuto da S. Giorgio , falle prime il Marchefe di Saluzzo prefe folamente il titolo di Governatore e Difenfore del Marchefato del Monferrato, infieme col Comune di Pavia, e con Filippone Conte di Langulco , Signore di Pavia. E fi vede , che col loro confentimento i Monlerrini fpedirono Amba-fciatori a Coftantinopoli, pregando l’Imperadrice di venir ella in perfona a prendere il portèllo e governo^ de gli Stati, o pure di mandar loro uno de’fuoi Figliuoli. Fu fatta poi correre voce, la qual giunfe anche a Coflantinopoli, che Margherita di Savoia rimafta Vedova del Marchefe Giovanni era gravida, il che ritardò le rifoluzioni della Corte Greca : tutte invenzioni del fuddetto Marchefe di §aluizo, il quale afpirava alla padronanza del Monferrato. Ma chiarita la falfità di quella gravidanza, il Greco Imperadore Andronico Comneno Paleologo, e Jolanta fua Moglie , chiamata Irene da i Greci, prefero la ri-foluzione d’inviare in Italia il Principe Teodoro lor fecondoge-nito a prendere il pofTefTo del Monferrato . A queflo fine prepararono gli occorrenti navigli, e un nobile accompagnamento di fua perfona. Era in quefti tempi (c) la Città di Pillola un (e) Giovanni buon nido de’Bianchi, o fia de’Ghibellini di Tofcana; e te- f/blllanì mendo i Fiorentini, che crefcelfe la di lei potenza coll’aiuto de’ ijio^ p/0-' Pifaiii, Aretini, e Bolognefi, tutti allora di parte Gibellina: lef- io. xi. pregarono il Re Carlo II. di mandar loro per Capitano uno de’ Rer" llahc' Principi fuoi Figliuoli. Spedì egli Roberto Duca di Calabria nel Mefe d’ Aprile con trecento lande e molta fanteria d’Aragone-fi e Catalani, gente a lui fomminiflrata da Giacomo Re d’ Aragona fuo genero. Ricevuto quello rinforzo, i Fiorentini nel dì z6. di Maggio con tutte le lor forze andarono ad aflèdiar Pi-iloia dall’un lato, e i Lucchefi dall’altro. Vi fletterò fotto più mefi j e benché il Cardinal Napoleone , e quello da Prato , fic- B 4 come