38 6 Annali d’ Italia. Ìa) Gatari j fior, di Palava, Tom. Xt'II Rer. Italie. De Redufio Chronic. Tom. XIX. Rer. Italie. Anno di Cristo mccclxxxi. Indizione IV. di Urbano Vi. Papa 4. di V E N C E s L A O Re de’ Romani 4. IN quefl’Anno ancora feguitò la guerra fra i Veneziani e Genovefi per mare, ( a) e Carlo Zeno valente Generale de’ primi, fatti quanti danni potè a gli altri, confervò l’onor della Patria colle fue navi in corfo. Ma per la guerra di terra non fu già propizia la fòrte a i Veneziani. Francefco da Carrara continuava l’aifedio o blocco di Trivigi, ed avendo occupate varie Caifeila e palli d’intorno, impediva a i Veneziani il recar foccorfò a quell’ afflitta Città. Però il Senato , che per le paliate disgrazie fi rrovava efaullo di danaro, e fcarfo di combattenti, pensò ad abbandonar la Terra, per attendere unicamente al mare, dove tuttavia erano affai forti i maggiori loro avver-farj, cioè i Genovefi. Trivigi non fi potea lungo tempo fofte-nere ; ma più torto che lafciarlo cadere in mano del Carrarefe, determinarono i Veneziani di donare ad altri quella Città: tanto era l’odio, che gli portavano, e sì forte il riguardò, ch’egli maggiormente non s’ingrandiffe. Spedirono dunque Pantaieon Barbo a Leopoldo Duca d'Aufiria , offerendogli Trivigi, purché egli prendeffe a far guerra contra del Carrarefe. Nel dì 2. di Maggio diedero effi al Duca il poffeifo di quella Città: il che fu una fioccata al cuore di Francefco da Carrara, il quale dopo avere ridotto Trivigi alle eilremità , fi vide fui più bello tolto il boccone di bocca . Pertanto ordinò egli nel dì 6. di Maggio, che il fuo campo, giacché il Duca era in viaggio, fi levafle di fotto a quella Città. Ma venendo Pantaieon Barbo fuddetto colà con due carrette cariche di panni d’oro e d’argento, per regalare il Duca d’Aufiria alia fua entrata in Trivigi, inciampato nelle truppe Padovane fu prefo con tutto il fuo equipaggio, e condotto a Padova fotto buona guardia. Era egli il maggior nemico, che fi avelie il Carrarefe -, e tuttoché graziofamente foffe rimeifo in libertà, con promeffa di non effergli contro : pure operò peggio di prima . Nel dì 7. del Mefe fuddetto arrivò il Duca Leopoldo con circa dieci mila cavalli ne’contorni di Trivigi, e nel dì 9. fece la fua folenne entrata in effa Città. Poco fi fermò egli, e lafciato quivi un copiofo prefidio , fe ne tornò in Germania. Ed intanto il Carrarefe feguitava a pren-