I Anno MCCCLXXVII. jé7 per quefto fulminò maggiori fcomuniche, ma fenza far mutare cervello a’fuoi nemici. Bernabò Visconte ( a ) per maggior- (a) AnnaU niente aiTodare nel partito fuo e de’Fiorentini, Giovanni Au-cui, e il Conte Lucio Tedefco da Coftanza, diede a cadaun ài Rir. Italie ". loro in Moglie due fue Figliuole baftarde. Furono compofte in quell’ Anno nel dì 15. di Giugno ( b ) le differenze , che verti- (b) vano fra Gian-Galea^o Visconte Conte di Virtù, e Secondotto c^r0'n% J°[s' Marchefe di Monferrato, con avere Gian-Galeazzo accoppiata in Monfirrat. Moglie al Murchefe fua Sorella Violante, Vedova di Lionetto d’ ^ Inghilterra , e con promeffa di reilituirgli Cafale di Santo Èva- v fio, ogni qual volta foffe mancato di vita Galea^o fuo Padre. Altre promette fece dipoi Gian-Galeazzo al Marchefe, e ad Ottone Duca di Brunsvich , venuto apporta da Napoli per aflìfte-re al giovinetto Marchefe. Ma, ficcome vedremo, Gian-Galeazzo non dovea credere , che il promettere feco portafTe l’obbligo di mantener la parola. Anno di Cristo mccclxxviii. Indizione 1. di Urbano VI. Papa 1. di Venceslao Re de’ Romani 1. DELL’Anno prefente funeftiffima Tempre fu e farà la memoria nella Chiefa pel deplorabile Scisma, che accadde. Attendeva il Pontefice Gregorio XI a rifarcir le Chiefe di Roma , divenute nido di gufi , perchè abbandonate per più di fet-tanta anni da’Cardinali, che immerfi nelle delizie di Provenza niun penfiero fi metteano de’ loro Titoli, e tutto lafciavano andare in rovina. Scorgendo ancora, che fminuendofi ogni dì più la forza delle fue armi, più giovevole gli farebbe riufcita la pace chela guerra co’Fiorentini, e co i lor Collegati, adoperò la mediazione del Re di Francia per trattare d’ un aggiufta-mento , nè poco vi contribuiva Santa Catterina da Siena. S’in-\ terpofe ancora Bernabò Visconte ; (c) e però in Sarzana fi ten-(c) AnnaUs ne un congreiTo , dove fpedì il Papa per fuo Plenipotenziario Mediohn. Giovanni Cardinale della Grangia, Vefcovo d’Amiens , e v’ in- uhl tervennero quattro Ambafciatori Fiorentini, quei della Regina Giovanna , e de’ Vmediani, e Genoveii. In perfona ancora vi fu lo fteffo Bernabò Visconte , moftrandofi più de gli altri por- W ¿°™r' tato alla concordia, (