xxvn » al Papa in Francia, per implorare il fuo patrocinio ed ajuto : ed oh con » che benignità furono afcoltati! Promi fe quella Corte mari e monti, perchè » riconofcejfero Ferrara per Città della Chiefa Romana, dal che s' erano nel » Secolo addietro guardati gli altri Efienfì. Ci fembra però di vedervi i- » Morì nel predetto anno Carlo II. Re di Napoli; e il di lui figli-» uolo Roberto portofll ad Avignone per ottener quel Regno dal le-» gittimo Sovrano, comefeguì: perciocché Clemente lo coronò Re di » Sicilia, e lo dichiarò Vicario della poco fa ricuperata Città di Ferrata, e di Romagna. Fu da lui mandato Dalmafio per Governatore a » Ferrara con buon prelìdio , per mantenerla a devozion della Chiefa » contro gli Ellenfi, che ne fomentavano la ribellione. Tal prefidio vien » così defcritto dal Signor Muratori: Un corpo di Catalani la maggior » parte capefìri da forca , che fecero ben provare al popolo di Ferrara la dif-» feren^a , che paffa fra i avere il proprio Principe , e /’ effer governati da. » gente flraniera . E otto anni dopo, cioè fan. 1317. torna a favellarne » anche più efpreifamente per render naturale la ribellione de’Ferrarefì » in detto anno : Le avanie ed infoiente di coftoro erano il pane d'ogni » giorno di quell' angufìiato popolo : dimodoché ho io fempre JoJ'pettato, che » la giufli\ia Catalana pajfata in proverbio per quefli paefi avejfe origine » da i lor perverfi portamenti. Al medeiìmo centro eran dirette altre due »linee, cioè la morte data da’Catalani aFrancefco Marchefe d’Efte » fenza ragione , com’ egli dice 1’ an. 131 2. e la donazion di Ferrara fat-» ta fecondo lui a Sancia moglie del Re Roberto dal Pontefice Cle-» mente V. l’anno feguente . Onde cade naturaliffima la confeguenza »del predetto an. 1317., d’aver data i Ferrarefi la Città a Rinaldo »e Obizzo figliuoli d’Aldobrandino : Con immenfo giubilo diedero ¡ofìa. » reflituirono la Signoria della Città a i Marchefi d'E fin fuddetti nel dì »15. d'Agofto. Noi per altro abbiam preffo il Rinaldi ( n. 30. ) im-» petuofe lettere di Giovanni XXII. del dì 13. Settembre con commi-» nazione di pene graviffime a’ribelli. E l’anno feguente ( «.41. ) » da altri documenti preffo il medefimo abbiamo, chela Città intimo-» rita tornò a divozione della Chiefa, febbene gli Eftenfi non celiavano » di procurarne nuova ribellione . Lungo farebbe e tediofo il profeguir » 1’artifizio, con cui fi pretende fpacciare i Marchefi d’ Effe per Prin-» cipi affoluti delle Città invafe alla S. Sede; e per cabalifti i I »e gli altri, che d’ordine Pontificio ne difefero coftantemente » ti. Perciò andremo per via più breve a difcoprire il vero fra tante » ombre, che l’occultano in quelli Annali. « Ab-