àn no MCCCX L Vili. *49 fio, ed è tuttavia della fanta Sede Apoftolica. Leggefì lo Strumento di tal vendita dato alla luce dal Leibnizio ( a ), e fatto (a) Làbnit. non già nell Anno 1358. come per errore è ivi fcritto , macG°edn'tJf^r bensì nell’Anno prefente 1348. in ricompenfa di querto con-num. 9}. tratto diede il Papa a Luigi marito di Giovanna il titolo di Re. Cotanto ancora erto Luigi e la Regina fua Moglie andarono limoiìnando da gli amici e da i iudditi, che unirono danaro da poter noleggiare dieci Galee Genovefì al loro fervigio . E perciocché Niccolò Acciaiuoli fpedito innanzi da effi fece lor fapere d’aver ben difporti gli affari, e gli animi de’Baronij e che avea prefo al lùo foldo il Duca Guarnieri capo di mille e ducento barbute Tedefche, cioè cavalieri: s’imbarcarono fenza perdere tempo in Marlìlia nelle Galee Genovefì, ed arrivati fui fine d’Agoflo a Napoli, con grande onore vi fecero la loro entrata . Ma i Cartelli d’effa Città erano tuttavia in mano de gli Ungheri, e convenne farne dipoi l’afledio. Abbiamo parlato all’ Anno 1341. dei poco fa mentovato Duca Guarnieri, e della fua Compagnia. Quefta fi fciolfe allora, ma egli colle reliquie d’effa pafsò dipoi a’fervigi del Re d’Ungheria. Appena fi trovò e~ gli cartaio di nuovo da erto Re, che fi diede a formare un’ altra non men poflente Compagnia di quelle genti d’arme, che non aveano più fervigio. Venuto con quefti masnadieri in Campagna di Roma, cominciò a faccheggiar quelle Terre e Cartella, che non fi voleano rifcattar col danaro (¿) . Perchè il popolo ^ ^ìe^reromc> Anagni fi animò a difendere la Terra , con difegno di non pagar Tom.xr. tributo a quella mala gente, infuriati coloro con un generale af-Rer- balìe. falto entrarono per forza in quella Città, e merti a filo di fpada gli abitanti d’ogni feffo, lanciarono quivi un orrido fpettacolo della crudeltà de gli uomini , più fieri talvolta delle fiere ftefle. Siccome già accennai, benché forte preceduto qualche efempio di fimili Compagnie d’aifairmi, pure quefto Duca Guarnieri fu confiderato in quelli tempi come principal Autore, e promotor delle medefìme. Abbiamo dalla Cronica Eftenfe, che nel Mefe d’Aprile 1’ efercito di Luchino Visconte andò fui Genovefato ^d attediare non so quai Luoghi. Secondo il Corio ( c ) , s’impadronì di Ga- (c) Corla l: vi, e di Voltabio -, ma Pietro Azario aggiugne (¿), ch