jo Annali d’ Italia: Anno di Cristo mcccvii. Indizione v. di Clemente V. Papa 5. di Alberto Auitriaco Re de’ Romani 10. Desiderando Filippo Re di Francia di -fare un abboccamento col Papa , fu fcelta a queflo effetto la Città di Poi- (a) Raynau- tiers (a) . Quivi il Re non contento dell’ avere dianzi il Ponte-dEcclfr™al' ^ce ab°^te Coflituzioni di Papa Bonifazio Vili, pregiudiziali ai diritti de i Re Franzefì: tuttavia pieno di livore fece di forti iflanze al Papa, perchè condennaffe la memoria di Papa Bonifazio, con ifpacciarlo per Simoniaco ed Eretico. In pruova di che dicea d’aver teflimonj degni di fede. Volle Dio, che (b)Giovannì Niccolò Cardinale da Prato eludeffe il mal talento del Re ( b ) Vulani l. 8. con fuggerire al Papa un ripiego atto a dilungare ed imbrogliar “P- 91. ja faccencfa, £ fu quello di rifpondere, che cofa di tanto momento, riguardante tutta la Chiefa, non fi potea trattare e ri-folvere fe non in un Concilio Generale. Al che non potendo di meno, acconfentì il Re; e fu determinato di tenerlo in Vienna del Delfinato. Propofe ancora il Re in quel CongrefTo di procef-fare i Cavalieri del Tempio, che poffedendo di grandi ricchezze e beni per tutta la Criftianità , s’erano dati forte al luiTo e al libertinaggio , pretendendo giunta la depravazione de’ lor coftu-mi a i più abominevoli ed enormi vizj, e fino a rinegar la Fede di Gesù Crifto. Altro io non dirò intorno a quella materia, fè non che con mano forte fiprocedè contra d’effi Témplarj, imprigionati per tutta la Francia , e pofcia per gli altri Regni, il (e) Fenetus numero de’quali fi fa afcendere da Ferreto Vicentino (c) a quin-Vuenunus dici mila . Cofloro, fe crediamo a i proceffi fatti in queflo, e ne’ 3- fuiTeguenti anni, furono trovati rei e convinti d’enormità inudi-R™'. haiic. te d’Apoflafia , ed Idolatria. Si sa, che nel Concilio di Vienna fu pofcia abolito 1’ Ordine , e confìfcati gl’ immenfi loro Beni a profitto del Papa e de i Re: la maggior parte de’quali fu venduta a i Cavalieri dello Spedale , oggidì di Malta, con * grande loro fvantaggio nondimeno, perchè n caricarono di tanti debiti per danari prefì ad ufura a fin di fare sì groffi acquifli, che gran tempo ne languì l’Ordine loro. Da molti fu quella fentenza tenuta per giufliffima. Ma non fi potè levar di capo a i più di que’ vìiUniT"^ tcmpi ( e lo confeffa il Villani ( d ) con altri Italiani, e fopra c. gì. ciò s’è veduto anche a i dì noftri un Libro d’Autore Franzefe ) che