1 G L I ANNALI D’ ITALIA Dal principio dell' Era l olgare fino all’ Anno 1750. Anno di Cristo MCCCI. Indizione XIV. Di Bonifazio Vili. Papa 8. Di Alberto Auftriaco Re de’ Romani 4. GR a n d 1 erano in quelli tempi le applicazioni di Papa Bonifacio per dar legge a tutti i Principi della Criiliani-rà. (a) Voleva regolare a talento Tuo la iùcceffion del 00 R£inaul' Regno d’Ungheria; era dietro a detronizzare Alberto Auf- ' triaco Re de’ Romani, trattandolo come reo di lefa maeftà; ma egli fi feppe ben difendere, ed atterrò chi era moffo dal Papa contra di lui. Avea anche liti eito Pontefice con Filippo il Bello , E e di Francia, il quale fenza riguardo alcuno opprimea le Chiefe e gli Ecclefiafiici del fuo Regno . Meditava in oltre effo Pontefice la conquifta dell’ Imperio Greco. Ma per tralafciar altre fue idee, il principal fuo peniiero era quello di levar la Sicilia a Don Federigo . A quello fine tornò a folle citare Giacomo Re d’Aragona, ed altri Principi, e le Città d’Italia, concedendo liberamente le Decime de gli Ecclefiafiici da impiegarli in quefta fanta impre-fa. Sopra tutto immaginò egli di poter fare un bel colpo con far venire in Italia Carlo di Falois , Fratello del Re di Francia , il quale non so perchè venga chiamato da varj Scrittori Carlo fen^a Terra, quando egli era Conte d’Angiò, ed è anche chiamato Guercio nella Cronica di Cefena (¿). Gli diede Bonifazio (t>' Chronic. fperanza di crearlo Re de’ Romani dopo la depofizione dell’ odia- jr/r. to Re Alberto , e di mandarlo a prendere il poiTeifo dell’ Impe- Rer. Italie. rio Greco, giacché egli con avere ipofata Catterina di Coune-nai , Nipote di Baldovino Jmperadore, ma folamente di titolo, di Coftantinopoli, nudriva delle magre pretenfioni fu quelle contrade . Il dileguo primario nondimeno del Papa era di fpignere quello Principe contra della Sicilia, giacché il Re Carlo 11. gli parea un dappoco, e non atto a ricuperar quel Regno. Calò dun-Tomo Vili. A que