Anno MCCCLXI. de’ lor parziali cominciarono guerra or contra Forlì , or contra Rimini. Per mancanza di vettovaglia inforièro in Bologna non pochi lamenti e fofpetti di congiure, parendo al popolo di non poter lungamente durarla così. Ma il faggio Cardinale Albornoz, e il vecchio Malate/la Signore di Rimini, col forno pr°v-videro al bifogno. ( a ) Finfero una Lettera ferina a Francefco jJGnff‘n¡L de gli Ordelaffi per parte d’un fuo amico, che gli promettea Chromc. Bo-l’entrata in Forlì, s’egli con corpo di gente fi fotte prefenta to a un determinato tempo colà. A quefto fine fi mofle egli con ottocento barbute, lafciando per confeguente (inagrito l’efer-cito del Bizozero- Matteo Villani racconta in altra guifa lo flratagemma fatto da Malatefla al Generale del Visconte. Oltre a ciò una notte, fenza che alcuno fe ne accorgete, arrivò in Bologna Galeotto de Malate/li con cinquecento barbute, e trecento Ungheri. Era il dì 20. di Giugno, in cui il Cardinale ordinò, che tutta la miglior gente di Bologna folle in armi a un tocco di campana. Più di quattromila ben guarniti e vogliofi di battaglia, unitili colle genti d’ armi , a dirittura marciarono alla Baftia di S. Ruffillo, ed affalirono con tal vigore il campo nemico, che dopo lunga difefa rimafe buona parte della gente di Bernabò od eftinta fui campo, o prefa, e pochi fi falvarono colla fuga . Lo fletto Generale del Visconte , cioè Giovanni da Bi\o^ero, con circa mille armati fu condotto prigioniere a Bologna. La Baili a di S. Ruffillo fu prefa, e per tale feonfìtta le guarnigioni di Bernabò , che erano nelle altre due Battie, dopo avere attaccato fuoco, precipitofamente fi ritirarono a Callelfranco. Ne’ quefla fu la fola avverikà di Bernabò. Perch’egli teneva Lugo in Romagna, mille e ducento de’fuoi cavalieri nel Novembre inviati a quella volta vollero pattare il Ponte di Reno. (b) (b) Id. ¡iti. Ufcì il Popolo di Bologna, li perfeguitò, e buona parte d’etti fece prigionieri. Nella Cronica di Bologna (c) quello fatto è nar- («) Cronì{* rato all’Anno feguente- Così nel Mefe di Giugno (d) avendo egli jg B°xynì. un fegreto trattato in Correggio per prendere quella Terra, Gi-R«. Italie! berto da Correggio lo penetro, ed ottenne da Ugolino da Gotica-ga Signor di Mantova quindici bandiere di cavalieri, fece vifta di Jp.^i,. lafciar entrare le dici affette bandiere di cavalieri colà inviate da w Johann. Bernabò, ed aperta la Porta, gli ebbe tutti prigioni. Parimente de Bacano nel Settembre (e) effendofi portata a Revere fui Mantovano una parte dell efercito di Bernabò, mettendo tutto a facco, Ugolino iur. Italie. Tomo mi. V 3 da