Anno MCCCXIV. 79 sì diceva Aleffandro Taffoni, chiaro Scrittore fra i Modenefi . Ma fappiano i Lettori, aver io detto nulla di quello Papa in pa-ragon di quello, che ne fcriifero a i lor giorni gli afflitti Cardinali italiani, delufi troppo da quello volpino Pontefice. Abbiamo una Lettera fcritta dal Cardinal Napoleone de gli Orfini al Re di Francia dopo la morte di Clemente V. (a) in cui accenna gl’im-(a) Baiu^. menfi mali avvenuti a Roma , e a tutta l’Italia per cagione dell’ C°^\ ff9' inganno fatto a i Cardinali dal Papa, col mettere la Sedia in Francia ; e le Simonie continue da lui fatte, e le rovine delle Chiefe per colpa fua fuccedute a fine di accumular danari. Peggiorarono quefti affari dipoi. Ventitré erano i Cardinali, fra’quali fola-mente fei Italiani, il refto Franzefi, che nella Città di Carpen-traffo entrarono nel Conclave per eleggere il Succeffore. (¿) Nel dì 24. di Luglio Bertrando del Gotto, e Raimondo Guglielmo, Parenti del defluito Clemente, con una gran frotta d’armati en - ^Saiu^.uù trati in Carpentraffo (c), volendo un Papa Guafcone , attacca-f^p-p- ^88. rono il fuoco a più parti della Città, e alle cafe de’Cardinali Italiani , giacché contra di quelli foli era indirizzato il loro furore ; uccifero e ferirono molti delle lor famiglie, o pure Italiani ; e correndo anche al Conclave, tentarono di sforzarlo, gridando intanto : Muoiano i Cardinali Italiani. Sarebbe forfè avvenuto di peggio, fe elfi Cardinali tutti fpaventati, col far rompere un muro di dietro d’effo Conclave, non foffero chi qua chi là fegre-tamente fcampati fuori di quella Città. Quefti fcandali fecero poi differire di molto 1’ elezion del nuovo Pontefice. Intanto nel dì 29. di Novembre anche Filippo il Bello, Principe pieno di peccati, fu chiamato da Dio al rendimento de’ conti. Si accordano Giovanni Villani (e/), Ferreto Vicentino (e), e Guglielmo Ventura (/) in dire, effere fucceduta la morte fua da un cigna-lìb.g. c. 6$. le, che nella caccia il fece cader da cavallo con tal ferita, che ylf"[‘tuss incurabile il conduffe in fine al fepolcro. Quella particolarità vien taciuta da alcuni Storici Franzefi, e negata dal Mezeray, e da ^er- Itallc’ i Sammartani. Ma noi l’abbiamo da tre Autori contemporanei, cìrmic!“Z. che ce ne afficurano con parole affai chiare. L’efferfi trovate incap^s.T.n, adulterio, mentre egli vivea, le tre fue Nuore, Mogli de’treRer' Iulic’ fuoi Figliuoli, l’effere quefti Figliuoli Re l’un dietro °air altro, morti in meno di undici anni fenza fucceffione, con paffare la Corona di Francia nella Linea di Carlo di Valois nell’Anno 1318. diedero molto da parlare a coloro, che vogliono entrare ne i gabinetti del Cielo, e crederono tutto ciò gaftigo di Dio. Anche in