394 Annali d’ Italia. Anno di Cristo mccclxxxiii. Indizione vi. di Urbano VI. Papa 6. di Venceslao Re de’ Romani 6. LA guerra del Regno di Napoli tuttavia durava, ma fiaccamente era condotta non meno dal Re Carlo, che da Lodo-vico Duca d’ ¿Ingiò. Ora Papa Urbano VI. uomo focofo, non potendo (offerire così gran lentezza, determinò di paffare alla vol- (a) Gìomai. ta di Napoli, (a) Più nondimeno lo fpigneva a quel viaggio la Tom^xxi krama d’indurre il Re Carlo all’oiTervanza delle promeffe, giac-Rer. haik. chè quelli s’era obbligato di conferire il Ducato ai Capoa e di Raynaud. Amalfi con altre Terre a Francefco da Frignano ilio Nipote, To-(bn)Thtodir. rinominato Butillo ( b ). A quefta fua rifoluzione fi oppofero deNìcmHi¡1. fei o fette de’fuoi Cardinali; ma quello Papa, sì pieno di penfie-ri Secolarefchi, era uomo cocciuto, nè volea configli, nè chi gli contradiceffe. Fu a Ferentino nel Settembre, e mandò ordine a que’ Cardinali, che veniffero a trovarlo, perchè volea continuare il viaggio a Napoli. Se ne feufarono con allegare la lor povertà, e la poca ficurezza delle ftrade infettate da i Brettoni foldati dell’Antipapa. Urbano Tempre pieno di diffidenza prefe quello rifiuto per un difegno di ribellione, e con una fcandalofa Bolla li minacciò di deporli, fe non ubbidivano tofto. Portatofi ad A-verfa, fu a fargli riverenza il Re Carlo, il quale mal volentieri vide quella vifita fatta a’Tuoi Stati, nè però mancò di onorarlo in tutte le maniere convenienti all’alta di lui Dignità e Sovranità. In quella ilanza poco gufto ebbe il Papa. Contuttociò unito col Re entrò nel dì 9. d’Ottobre in Napoli, ricevuto dal Clero e Popolo con gran folennità ed offequio . Gli fu dato F alloggio in Callel Nuovo, e Totto ipecie d’onore gli furono polli molti corpi di guardia, acciocché poco poteffe trattar co’Napoletani, giacché il Re Carlo conofcendo il di lui umore, poco fe ne fidava. Tuttavia fcrive l’Autore de’Giornali Napoletani, che il Re pro-mife allora, o confermò la dianzi fatta promelìa di dare a Butil- lo Nipote del Papa il Principato di Capoa , il Ducato di Amalfi, Nocera, Scafato, ed altre Terre. Pareva al Papa di ftar male, e come in prigione in quel Calleilo. Tanto fi maneggiò , che gli fu permeilo di paffare all’ Arcivefcovato. Avvenne dipoi , che Butillo fuo Nipote, uomo perduto nella lenfualità , e dato unicamente a i piaceri, rapì di JMoniftero di Santa Chiara una nobi! Mona-