48 Annali d’ Italia. N Anno di Cristo mcccx. Indizione vili, di Clemente V. Papa 6. di Arrigo VII. Re de’ Romani 3. El dì 2 6. di Luglio dell’Anno prefente que’ fuorufciti, . - che erano entrati in Ferrara dopo la caduta de’ Principi Éfte,Eileni! (a), cioè Salinguerra de’Torrelli, Ramberto de’Ram-Tom. xv. berti, e Francefco Menabò colla fazion Ghibellina, nemica de’ ^hronìc^Bo Eilenfi Guelfi, diede all’armi con difegno di levar quella Cit-non. t. is. tà dalle mani della Chiefa. Vi furono ammazzamenti, maffi-Rer'cIhtali:-' inamente di Catalani, e ruberie iènza fine; e i Palagi de’Marca/™. "t.Ta. chefi furono da que’ribaldi dati alle fiamme. Già tutta la Cit-Rer. Italie, tà era in lor potere ; ma avvertito di ciò il Cardinal Pelagrua , Aggiornante allora in Bologna, cavalcò a quella volta con co-piola milizia di Bolognefi, ed entrò in Caitelk) Tealdo , dove s’ erano ritirati que’pochi de’fuoi, che poterono fottrarfi alle fpa-de de’ follevati. In aiuto Tuo accorfero ancora da Rovigo con buon numero d’ armati i Marchef Francefco, Rinaldo , ed Obi{-S0 Eilenfi. Allora i Ferrarefi veggendofi come perduti, altro ripiego non ebbero, che di ricorrere alla mifericordia del Legato, ma quelli dopo aver voluto prima in mano circa ottanta ( altri dicono meno ) de’migliori della Città, non altra mifericordia usò loro, che di lafciar la briglia alle fue truppe, le quali unite co i Guelfi fi fpinfero contra de’Ghibellini, e li forzarono alla fuga. In tal occafione feguirono molte uccifioni e faccheggi di Moniileri e Chiefe, certo non con lode d’eifo Legato , il qual pofeia affaticò per molti dì il Boia in far impiccare i colpevoli di quella fedizione. Anche la Città di Piacenza fu in gran mo- (b) Chronlc. to ( b ). Alberto Scotto ivi Signore tra perchè fi trovava incalza-Tom^xvi to f°rza de’fuorufciti, cioè di Leone de gli Arcelli, Uber- Rer. Italie, tino Landò, ed altri Ghibellini, che erano fpalleggiati da Guido MnTubi1 T°ne Signor di Milano, e perchè in oltre ièntiva efiere in fupra.U 1 procinto Arrigo VII. di calare in Italia : prefe il partito di far pace con gli ufeiti, e di cedere il dominio della Città: con che i pubblici Ufizj da lì innanzi foffero comuni fra le parti. Entrarono in Piacenza quafi in trionfo i fuorufciti; ma ficcome non fi davano mai pofa gli animi troppo allora turbolènti de gl’ Italiani, appena entrati i fuorufciti Vegliarono delle contefe, e nel dì feguente a forza d’armi ne cacciarono Alberto Scotto, il