Anno MCCCXII. 65 In quella fignoria fuccedette Guecelo fuo Fratello. Anche il fud-detto Francefco Marchefe cl’Effe O) venuto a Ferrara, mentre.(a) Chronu. tornava dalla caccia del falcone in Città, alla Porta del Lione fu affalito da i foldati Catalani, e per ordine di Dalmafio Governa- ¿u-l-tu.us tore di quella Città pel Re Roberto fu barbaramente uccifo : co- Muflatus. fa che fece orrore a tutta la Lombardia. Guglielmo Cavalcalo, gran fazionario della parte Guelfa, e che avea poc anzi nel Meta di Marzo fatto ribellare Cremona (¿), con farne fiflggire(b) Alieni, Galeatfo Visconte, che era ivi Vicario Imperiale, mentre unito con Pafferino della Torre, dopo efferfi impadronito della ricca Johannes Terra di Soncino, era intento ad efpugnar quel Cartello , trovò * Ctsrmjn" anch’egli ciò, che non s’afpettava. Veniva il Conte Guarnieri /jcr, tùliÌ Vicario Generale da Brefcia per dar foccorfo al Cartello fud-detto, ed accoppiateti con lui le foldatefche Milanefi., inviategli da Matteo Visconte, prima fconfiffe lo sforzo de’ Cremonefi, che andava in aiuto del Cavalcabò, pofcia entrato in Soncino mife in fuga quegli affedianti. Condotto a lui prefo Guglielmo Cavalcabò, gli diffe : lo non vo’, che da qui innanzi tu abbi a cavalcare nè bue nè cavallo $ e con un colpo di mazza lo ftefe motto a terra. Per quefta perdita faltò un gran terrore addoffo a i Cremo-nefi , prefTo i quali in quefti giorni diede fine alla fua vita Guido dalla Torre, già Signor di Milano . In Lodila fàzion Guelfa de’Virtarini coll’aiuto di Giberto da Correggio é de gli altri Guelfi, cacciò fuori della Città il Vicario Imperiale -, ed oppreffa e difperfa la fazione de’ Sommariva, fi fece padrona di quella Città. In Pavia Fiìippone Conte di Lan-gufco e gran Caporale de’Guelfi, pofe in prigione Manfredi da .Beccaria, e cacciò dalla Città i Grandi della fazion Ghibellina: al che parve che confentiffe Filippo di Savoia Principe della Mo-rea, Vicario allora di quella Città e di Vercelli e Novara. La pendenza di quello Principe verfo i Guelfi rendè dubbiofa la fua tede all’Imperadore. Ma l’aftuto Matteo Visconte feppe indurlo ad inimicarli con elfo Fiìippone, e con Sirnone da Colobiano, capo de’Guelfi in Vercelli. E in effetto quel Principe con frode ritenne prigioniere Ricciardino primogenito di Fiìippone, e il fud-detto Simone con molti altri de’ maggiori di Pavia : per la quale azione fi fcreditò non poco in Lombardia. Allora il Visconte chiamati a sè i Marchefi di Monferrato e di Saluzzo, fpinie Galeazzo fuo Figliuolo nella Lomellina a’danni de’Pavefi con rovinare i raccolti, Taccheggiar le Calleila, e prendere Mortara e Tomo VUL E Gar-