XXXIIII VITA DI fum novum Regem in parentis morte, & ipfius ad regnum imuguratione follcmni officio defungerete, legatus a Senatu ordinatas effet, ad meliorem vitam tranfiit, anno aetatis LVIII. vir rara in explìeandìs negatiis follertia & eloquentia ; quas viriate s variis legationibus in Italia , ac praefertim apud Clementem Vili, cum Fcr-rariam venite & Margaritam Avftriam, cum ad virum dcdv.ccretur , exercuit, ec. Ma come quefto eccellente iftorico circa tutti gli altri particolari moftrafi qui molto bene informato; così prende errore ne! fegnar l’anno, ilmefe, e’I giorno della morte di PAOLO : imperocché ella (a) fuccedette adi VI.del mefe di dicembre nell’ anno M. D. LXXXXVIII. Ricevè 1’ avvifo della fua morte con intrepidezza, e la incontrò con umiltà e raffegnazione criftiana. Pensò a ben difporre della fua anima, e niente delle fue cofe domeftiche . Mon volle far teftamento, lafciando eredi i figliuoli non meno delle fne virtù , che delle fue facoltà. Viife LVIII. anni, VI. mefi, e XXIIII. giorni : Cui nihil ad immortalitatem acquirendam defuiffe exiftimari pojfet , dottiJJìmis pari-ter libris & liberis editis, & pofe fe relittis , qui non rr.agis illuflrijjimi patris , quarti SereniJJimae patriac gleriam longe lateque diffundunt. Cosine termina l’elogio il tante volte allegato Niccolò Craffo. Ebbe fepoltura in san Pantaleo-ne , chiefa fua parrocchiale , dove la pietà de’ viventi gentiluomini di fua famiglia fe porgli quefta infcrizione funebre : QVI. SOLO. TITVLO. CONDÌ. LEGVNTVR IN. ECCLESIA. SPIRITVS. SANCTI HIC. VERE. IACENT. CINERES PAVLI. PARVTA EQVITIS. AC. DIVI. MARCI. PROCVRATORIS IN . VENETA . HISTORIA . FACILE . PRINCIPIS Allude il principio della infcrizione al fontuofo e ben ordinato depefito (b), d’ordine Corintio, fatto innalzare da i Sigg.. Proccuratori de ultra in efecuzione del teftamento di MARGO PARUTA, figliuolo di effo PAOLO, nella chiefa delie monache dello Spirito fanto a tre gravitimi e pre-ftantiffimi Senatori di quefta cafa, co i loro ritratti fcolpiti in marmo , e fotto ciafcuno d’eifi il loro particolare elogio. Il più eminente , fiutatone! mezzo, è quello di PAOLO . Alla parte deftra v’è l’altro di ANDREA, iuo fratello, il quale tra i molti nobiliffimi impieghi, ne’quali fu dalla fua patria adoperato, foftenne quello di Provveditore generale di làdalMenzoin grave occafione di guerra, e fe nella Terra-ferma munire i confini della Repubblica . L’ultimo è quello del fuddetto MARCO, che giunfe al grado di Configliere. Ecco il difegno del deppfito di effo PAOLO , a piè del quale lì legge la feguente infcrizione, fcritta per altro con poco fapore per chi gu-fta il buono : ma così portava il vizio del fecolo, in cui fu ella comporta - ________ PAV- (a) Da’libri de’morti in tal anno, efiftenti, tì nella fagreftia della chiefa di san Panta-leone, sì nel magiftrato della Sanità. Vedali anche il Padre Fulgenzio Manfredi nel libra Della dignità procuratoria, e l’infcrizione del fuo depofito , neUa chiefa dello Spirito fanto„ ( b ) M art inio a. nell* Ven. del Sanfov. pag. 273. , ( » j loc.