Anno MCCCLXI. yn piede in Italia foldatefche Ingleiì , le quali poi recarono tanti guai a varj paefi, e andarono crescendo, perchè quelli ne chiamavano de gii altri, e la voce del gran guadagno ballava a muovere i lontani anche lenza pregarli. Ricominciò dunque il Marchefe con sì poderoSo rinforzo in Piemonte la guerra contra di Galea^o, e gli tolfe alcune Cartella, commettendo orribili crudeltà fpezialmente nel Novarefe . Per buona giunta Galeazzo a fine di levar loro il nido, finì di bruciare e diilruggere molte Terre e Ville di quel dillretto, non peranche rovinate da i nemici. Pietro Azario (a) ce ne ha confervato il funefto ca-(*)P:lrvs talogo. Ma non tentò il Marchefe imprefa alcuna contro le Cit- ToZ^xvl' tà, perchè dianzi le aveva il Visconte ben guernite di genti d' Rer. Italie. armi e di munizioni. Accadde che Amedeo Conte di Savoia ven-Pastone in quelli medefìmi tempi ad una fua Terra di Piemonte . N’ebbe contezza la Compagnia Bianca de’ Suddetti Masnadieri, e con una marcia sforzata quivi forprefe il Conte, e la Sua Baronia . Rifugioill bensì il Conte nel Cartello, ma aflediato gli fu forza di venire ad un accordo, e di liberarli con cento ottanta mila Fiorini d’oro, parte pagati allora, parte prometti con buone cauzioni. Perchè il Guichenone non parla di ciò nèlla Storia della Reai Cafa di Savoia, non so dire il nome di quella Terra. Adunque per tali guerre tutta era in affanni la Lombardia ; ei Visconti per lortenerla , indicibili aggravj metteano non folamente a i Secolari, ma al Clero ancora -, ed in quell’ Anno Galeazzo occupò tutti i frutti e le rendite de gli Ecclefia-llici di Piacenza. Graviflìmi flagelli erano quelli, e pure fe ne provò un maggiore nell’Anno prefente, cioè una fieri/lima ine-forabil Peftilenza. (¿) Infierì erta in Francia, in Inghilterra, 00 Manca ed in altri paefi, con levare dal Mondo le centinaia di migliaia 7, di perSone. Entrò in Avignone, e vi fece una ftrage immenfa Rddor. ' di quel popolo, e privò di vita anche otto., o nove Cardinali^. Annal con aliai filmi altri Ufiziali della Corte Pontificia. Per quello roo - cenili vi ° tivo ancora, cioè per timor di cadere vittima d’etta Pelle, la P.ItT.3 Compagnia fuddetta de’foldati masnadieri fi acconciò volen- Rer‘ Iullc' rieri col Marchefe di Monferrato, fperando in Italia il godimento della Sanità . Ma o Sia, che gli rtefiì portafleró il malore in Italia, o ch’etto v’entratte per altra porta, certa co-fa è , che in quell’ Anno nel MeSe di Giugno, e polcia nell’ Anno Seguente fi diffuSe la Pelle nel Piemonte, Genova, Novara, Piacenza, Parma, ed altre Città. Milano prelervato V 4 nel-