Annali d’ Italia. rini d’oro. Benché fi trovaffe egli più forte di gente che la Compagnia, pure temendo di azzardare una battaglia, meglio amò di far tornare in Lombardia quegl’ iniqui collo sborfo di cinquanta mila Fiorini. Pertanto fui fine d’A gofio , dopo aver mef-ió l’attedio alla Città di Forlì, laici ato il governo dell’Armata all’Abbate di Clugnì, fe ne tornò accompagnato da Malatefla di Rimini ad Avignone gloriofo, benché maltrattato da quella Corte. Nè fi dee tacere, che conofcendo egli, che la forgente di tanti guai, a’ quali era allora fottopofta buona parte dell’ Italia, veniva dalla foverchia avidità e potenza de i due Fratelli Visconti: ftabilì Lega offenfiva e difeniiva nel dì 28. di Giugno con Aldrovandino Marchefe d’Erte Vicario di Ferrara per la Tanta Sede, e di Modena per l’imperio, co i Gon^aghi Signori di Mantova £ Reggio, con Giovanni Visconte da Oleggio Signore di Bologna , con Giovanni Marchefe di Monferrato Vicario di Pavia , con Simone Boccanegra Doge di Genova , e co i Beccheria. (a) Piena da Pavia. Lo Strumento fu da me dato alla luce ( a ). Parve t]pp0p^‘done f¿ltta quella Lega contro alla Compagnia del Conte Lando, ma num. 14. efia mirava più oltre . Due mila barbute e gran moltitudine di fanti inviò in quelV Anno fui principio di Giugno Bernabò Visconte fotto in comando di Galaflb Pio nel territorio di Modena, dove fece di gran dan-J°h*nnes no ( b). Venuto il Luglio s’inoltrò queft’Armata fino a Piumaz-Ckromc,an° z0 fri Bolognefe ( c ), parendo, che avelie qualche intelligenza Tom. tf. ( e fu anche vero ) in Bologna. Nel dì ti. d’etto Mefe le mili- (c)Cronica z’e de’Gonzaghi, dell’Ertenie, e dell’Oleggio, comandate da d: Bologna, Feltrino Gonzaga, andarono virilmente ad analire l’Armata ne-Rer fui//’ m*ca ’ e ^ diedero una buona ipelazzata, tanto che la coftrinfe- aic. a r;tirar{ì per ¡a v¡a Nonantola a Carpi, e pofcia al loro paele . Fu ben cortretto alla refa fui fine di Gennaio dell’ Anno prefente da Giovanni Marchefe di Monferrato il Calleilo di Novara, nè fu poffibile a i Visconti con tutti i loro sforzi di darli foccorfo; ma perciocché il Conte Lando, che tuttavia era in quelle parti colla fua gran Compagnia, non s’accordava con Ugolino da Gonzaga Capitano della Lega, di più non migliorarono gl’intere/fi della fletta Lega. Anzi verfo il fine d’ Agollo peggioraro- (d) Matteo no} 00 imperciocché riufcì a i Visconti di torre per tradimento munì 1. 7. a i Signori da Gonzaga il Cartello di Governolo: il che fu cagione , per cui i medefimi Visconti volta a quella parte la portanza delle lor’armi, attediarono Borgo Forte, e fe ne impadronirono. E co-